Oltre ai 6mila che sarebbero pronti ad imbarcarsi immediatamente verso l’Italia, in caso di crollo del governo Serraj, secondo l’Organizzazione Internazionale per le migrazioni, ci sarebbero in totale 200mila clandestini in attesa.
I centri di detenzione ufficiali, quelli gestiti dal Dipartimento per la lotta alla migrazione illegale che nominalmente fa capo al governo Al Sarraj, hanno una capienza di 4-6mila persone. In Libia ci sono, secondo le ultime stime, 600mila immigrati, e 200mila di questi sarebbero lì per partire verso l’Italia in caso di caos provocato dall’offensiva di Haftar che faccia crollare il blocco navale italo-libico. E’ per questo caos che tifano trafficanti, ong e la sinistra italiana. Media compresi.
Sono numeri ufficiali dell’Organizzazione Internazionale per le migrazioni.
A prendere il mare, come sempre, non saranno i cittadini libici, ne sono sbarcati zero anche durante la vera guerra al tempo di Gheddafi: non lo erano nemmeno i 17 che avevano finto di esserlo dei 70 clandestini sbarcati giovedì a Lampedusa. Tutti tunisini.
Sono 35 i centri di detenzione gestiti dal Dcim, “anche se il numero non rimane mai costante – dice il direttore dell’Ufficio di Coordinamento per il Mediterraneo dell’Oim, Federico Soda – Al momento, quelli aperti sono una ventina”. Questi sono i centri “ufficiali” a cui fanno riferimento i leader di governo europei e per la gestione dei quali l’Ue e l’Italia hanno stanziato milioni di euro al governo Al Sarraj.
“La capienza dei centri ufficiali attualmente in funzione – spiega Soda – si aggira intorno alle 4mila-6mila unità, anche se stiamo parlando di centri sempre sovraffollati. Ma secondo le ultime stime, in Libia oggi si troverebbero 600mila migranti. Se si analizza la provenienza, si vedrà che circa il 50% di loro è rappresentato da egiziani, ciadiani e nigerini, nazionalità che rappresentano una stretta minoranza tra coloro che sono arrivati in Europa attraverso la Libia negli ultimi anni. Se a questi si aggiungono i circa 40mila che tra il 2017 e il 2018 abbiamo assistito nel processo di rimpatrio volontario, ecco che si scende ulteriormente poco sopra i 200mila”. È questo, secondo l’Oim, il numero reale dei clandestini pronti affrontare la traversata verso l’Italia.
Numeri da invasione.
Per questo assume ancora più importanza il fatto che Salvini abbia subito ribadito:
Salvini: “Porti rimarranno chiusi anche con guerra in Libia”
Ciò non toglie che, in caso, sarebbe necessario un blocco navale della Marina italiana, con una testa di ponte in qualche zona costiera libica che consenta di respingere i barconi in sicurezza.
Per questo assume ancora maggiore importanza togliere la bandiera italiana ai trafficanti umanitari di Casarini. Cosa stiamo aspettando?
Noi non aspettiamo proprio nulla da tempo.
Chiedetelo al corrottissimo e traditore ”ministro della difesa”, e agli altri balordi che ci ritroviamo al ”governo”