I trafficanti umanitari di Casarini tornano in mare: “Porteremo immigrati in Italia”

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Rimaniamo basiti davanti la totale inazione del ministro Toninelli, che dovrebbe imporre il ritiro della bandiera a questa bagnarola di trafficanti umanitari

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Ripartirà domani da Marsala la famigerata nave Mare Jonio di Mediterranea per un’altra missione a pesca di carne umana in Libia, dopo l’ultima conclusa a Lampedusa con l’imbarcazione posta sotto sequestro (in seguito dissequestrata dal procuratore anti-Salvini Patronaggio) dalla procura di Agrigento ed il comandante Pietro Marrone ed il capo missione Luca Casarini indagati.

I due non saranno questa volta a bordo, spiega Casarini: “la seguiremo da terra. Per rispetto dell’inchiesta preferiamo restare a disposizione della magistratura. Ma siamo sereni, non abbiamo nessun problema; è qualcun altro che deve preoccuparsi di finire indagato. Noi siamo sicuri di aver agito con serenità e secondo le leggi che qualcun altro invece ha violato”.

Questo pregiudicato che secondo la questura di Palermo ha contatti con la criminalità organizzata parla da totale impunito, e minaccia. Abbiamo una magistratura da operetta. Anzi: in alcune procure, totalmente complice del traffico umanitario. E ci riferiamo a chi vuole processare un ministro che difende i confini, e poi dissequestra la nave di chi viola le nostre acque territoriali, umiliando anche le nostre Forze Armate.

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“E se la Mare Jonio – nota per avere ispirato l’attacco terroristico dell’autista senegalese con cittadinanza italiana – nei prossimi giorni dovesse effettuare un nuovo intervento di soccorso, faremo come l’ultima volta: noi rispettiamo le Convenzioni internazionali e bisogna dare un porto sicuro ai salvati. La Libia non lo è”.

La Tunisia lo è, ignorante.

Ma la domanda che ci poniamo è: per quale cazzo di motivo, il governo italiano non toglie la bandiera a questa nave di trafficanti umanitari?