Non c’erano solo rom della Romania o dell’ex Jugoslavia nel centro di accoglienza a Torre Maura, c’era anche un italiano: Carmine. Piazzato in questi anni nei campi nomadi.
“Sono italiano, mi hanno riconosciuto il diritto a una casa – dice mostrando un foglio del Comune di Roma che dispone per lui l’alloggio alternativo in piazza delle Gardenie, a Centocelle -. Mi hanno portato via insieme a quattro famiglie rom per rinchiudermi in uno stanzino senza nemmeno una presa di corrente, un lavandino e le sbarre che sembra di stare a Regina Coeli. Ma come posso vivere lì? Sono un italiano, non ho diritto a una sistemazione decorosa?”.
Perché Carmine è stato mandato via insieme agli zingari, mentre nella struttura vivono a spese dei contribuenti gruppetti di ‘profughi’? Anzi, perché Carmine è trattato come uno zingaro?
La Chiesa ha migliaia di appartamenti liberi. Intanto ci sono migliaia di italiani come Carmine. E se li requisissimo in nome del Vangelo?
Cominciamo a pija a carci ner culo stronzoglio demmerda e famo piazza pulita col lanciafiamme
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