Africana tenta di rapire bimba italiana da passeggino, giudice la libera: “E’ matta”

Vox
Condividi!

La notizia è stata tenuta nascosta per una settimana, ora si apprende che la donna che ha cercato di rapire una bimba in pieno centro a Roma, è una clandestina e pregiudicata somala.

Lo scorso lunedì, verso le 8:30 del mattino, una nonna accompagnava la nipotina all’asilo nido. Vicino alla stazione Repubblica della metropolitana, la piccola di 21 mesi, che si trovava nel suo passeggino, è stata aggredita.

Improvvisamente l’africana, somala e clandestina di 50 anni, nota alle forze dell’ordine, si è avventata sulla bimba e l’ha afferrata, tentando di portarsela via.

La nonna ha iniziato a gridare, richiamando l’attenzione di due ragazzi: solo il loro intervento ha evitato il peggio, impedendo il rapimento – e chissà cos’altro – e mettendo in fuga l’immigrata.

VERIFICA LA NOTIZIA

Nonostante la descrizione fornita dalla nonna e le immagini riprese da alcune videocamere di sorveglianza, nel diramare l’identikit erano state fornite unicamente notizie sulla costituzione fisica della responsabile, una donna “alta e grossa”. Non che era africana. Perché?

Vox

La somala, individuata nelle vicinanze della stazione Repubblica, è stata poi fermata dai carabinieri e portata in caserma per le consuete e inutili operazioni di identificazione.

E’ una clandestina con una lunga lista di precedenti. Ma né questi, né il tentativo di rapimento, sono stati sufficienti a motivare un arresto. Per la procura della Repubblica di Roma è bastata una semplice denuncia a piede libero, con l’accusa di tentata sottrazione di minore.

Tentano di rapirti la bambina, e un cazzo di magistrato libera la colpevole con una denuncia. Nonostante sia clandestina e recidiva. Lo sgozzamento di Stefano Leo non ha insegnato nulla a questi personaggi. Poi chiedono scusa…

Qualcuno ha parlato di possibili patologie di tipo psichiatrico dell’africana: “Se anche fosse quale possibilità di protezione avrebbe se non un ricovero in un reparto psichiatrico in ospedale? Ringraziamo i carabinieri per avere subito trovato e fermato questa persona pericolosa. Però, ora, non vorremmo che il loro lavoro fosse vanificato. Soprattutto non vogliamo correre il rischio di rincontrare quella donna”.

Rimandarla in Somalia no?