Olocausto: uccisi 6 milioni di bambini italiani

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Noi siamo dei sopravvissuti alla grande mattanza: l’aborto non è una conquista sociale, è una regressione al cannibalismo

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Si è aperto a Verona il Congress of families, una tre giorni dedicata alla famiglia e ai diritti delle donne e dei bambini.

Il presidente Brandi parla di 1000-1100
partecipanti e di molti altri rifiutati
“a malincuore”. “Parleremo di famiglia
naturale fondata sul matrimonio, de-
scritta dagli art.29, 30, 31 e 37 della
Costituzione- ha spiegato- e di tutela
dei diritti delle donne, sia di quelle
che scelgono di fare carriera che no”.
“Siamo aperti al dialogo, in questa so-
cietà si è persa l’arte del dibattito”.

“In Italia, dal 1978 a oggi, sono stati uccisi sei milioni di bambini e ne sono stati salvati 200mila. Li ha salvati ad esempio il Movimento per la vita. Ecco lo Stato ha tradito se stesso”. Lo ha detto Massimo Gandolfini, leader del Family day, a margine del Congresso internazionale delle Famiglie di Verona, parlando dell’aborto.

“L’aborto è – ha aggiunto – l’uccisione di un bambino in utero, e la legge 194 è stata applicata soltanto negli articoli che permettono la soppressione di una vita e non in quelli che aiutano la maternità”. Gandolfini ha sottolineato che “da un’unione donna donna e uomo uomo, non nasce una vita, per cui non possono essere genitori. Siamo inoltre convintamente contrari alla maternità surrogata e all’utero in affitto, pratica incivile”.

L’aborto è un omicidio. Possiamo discutere solo se sia utile o meno proibirlo per diminuirne il numero, ma non è un diritto umano della donna, manco per il cazzo. Altrimenti sarebbe un diritto umano anche uccidere il fidanzato di una ragazza che ti piace, non impedisce anche lui la tua ‘felicità’?

E poi, l’aborto è anche una questione demografica. Il 22 maggio 1978, quarant’anni fa, veniva approvato il più grande genocidio mai concepito in Italia. Da allora sono stati uccisi prima di uscire dal grembo materno 6 milioni di bambini Italiani. Che poi è lo stesso numero – casuale – di immigrati che qualcuno vorrebbe in Italia. Prima hanno creato il vuoto, ora vogliono riempirlo.

Non è un caso che coloro che furono i più feroci sostenitori dell’aborto siano oggi i più esaltati fans dell’immigrazione:

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Tutto rientra in un più ampio piano a lungo termine di sostituzione etnica.

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E anche se il ricorso all’interruzione di gravidanza – termine tecnico per l’omicidio di un bambino – è in costante calo tra le italiane, rimane comunque un’emergenza demografica e un’offesa alla sacralità della vita umana.

Va detto che, a differenza di quanto millantano i media di distrazione di massa, gli italiani non hanno mai votato a favore dell’aborto: il referendum radicale venne bocciato. Gli italiani approvarono, non abrogandola, la legge 194 che permetteva l’aborto solo in caso di pericolo per la madre: ‘pericolo’ che, come sappiamo, è stato poi utilizzato per dare il via libera ad aborti anche in caso di ‘disagio psicologico’, de facto il via libera all’aborto tout court.

Nel 2016, ultimo dato disponibile, il numero di aborti è stato pari a 84.926, segnando un meno 3.1% rispetto all’anno precedente quando ne erano state registrate 87.639. Fortunatamente, parliamo nel 30 per cento dei casi di immigrate, ma ciò non toglie che anche nel 2016, 62 mila bambini italiani sono stati eliminati prima di nascere.
E la diminuzione potrebbe essere dovuta all’effetto “pillola dei 5 giorni dopo”, ovvero l’aborto precoce.

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Un terzo degli aborti in Italia continua ad essere a carico delle donne straniere. Dopo un aumento importante nel tempo, gli aborti si sono stabilizzati e negli ultimi tre anni cominciano a mostrare una tendenza alla diminuzione: sono il 30% di tutte le IVG nel 2016, rispetto al 31.1% nel 2015. Per tutte le classi di età le straniere restano ancora più elevati delle italiane di 3 volte.

In conclusione: un italiano che oggi festeggia la legge 194 è come se un ebreo che celebrasse la conferenza di Wannsee. Quel giorno è stato deciso lo sterminio preventivo di un popolo. E non tirate fuori il diritto della donna, quando si parla di diritti, si pensa sempre al più debole: è nel caso delle donna incinta, il più debole è il bambino nel suo grembo.

Di certo sappiamo che nessuna donna abortirebbe (diciamo il 99%) se non fosse costretta, quindi dobbiamo rimuovere i motivi economici che costringono le donne ad abortire. Ma nondimeno, la legge 194 è un omicidio di Stato.

E poi diteci che non sono bambini: il ‘feto’ che danza

Ps. Questa foga scomposta contro il congresso mondiale delle famiglie di Verona, dimostra che sono terrorizzati: stanno perdendo il controllo del discorso. E non possono farci niente. Hanno già perso, il futuro è nostro.




Un pensiero su “Olocausto: uccisi 6 milioni di bambini italiani”

  1. Mi pare che il problema sia molto + complesso. Inoltre se le ital hanno smesso di abortire… potrebbe ex che hanno continuato a sottoporsi ad aborti clandestini: non credo che in certe realtà familiari sia contemplato il ricorso a strutture pubbliche x interventi del genere…. Purtroppo la questione è molto delicata e chiama in causa anche gli uomini…

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