Marito e moglie vivono in tenda, con un cane. A Torino. La domanda per una casa popolare è stata respinta, perché sono italiani: “Non chiediamo altro che un appartamento”. E non sono i soli.
A Torino, intanto:
E ad altre centinaia l’ha già trovata. In combutta con il vescovo Nosiglia (del resto il patrimonio immobiliare della Chiesa è immenso e detassato) e la Fondazione San Paolo, quella della banca.
Quindi abbiamo italiani che vivono in auto, e amministratori pubblici che trovano casa a centinaia di africani che per anni hanno occupato abusivamente delle palazzine pubbliche: trasformandole in zone di spaccio e stupro.
E’ dal maggio 2018 che Marco e Angela, 44 e 45 anni, trascorrono le loro giornate in piazza Montale, in attesa che Atc assegni loro una casa popolare. La domanda, più volte presentata, è stata più volte rispedita al mittente. Il motivo? La mancanza del requisito di “tre anni di residenza a Torino”.
Quindi: se sei straniero e vivi da 3 anni a Torino ti prendi la casa popolare, se sei italiano e ci vivi da 2 no.