Parroco e soci si sono venduti 800 cittadinanze italiane

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800 brasiliani indagati, 7 arrestati e obbligo di firma per un parroco per aver consentito di ottenere mille false cittadinanze italiane, per un giro d’affari stimato in oltre 5 milioni di euro.

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A 800 brasiliani verrà annullato il passaporto italiano a cui negli ultimi anni è stato rilasciato pagando a connazionali, titolari di agenzie d’affari, 7.000 euro per ciascuna pratica.

Dalla squadra Mobile di Verbania che ha sventato il giro di falsi ideologici in atto pubblico sono stati arrestati in 5 questa mattina: nel Verbano Cusio Ossola un uomo e una donna a Ornavasso, un’altra coppia a Domodossola, un ventiduenne a Meina, nel Novarese.

Per quest’ultimo l’accusa è anche di corruzione. Con poche decine di euro ha convinto il parroco di un paese in provincia di Padova a falsificare un attestato di battesimo che certificasse l’origine italiana dell’avo di un richiedente cittadinanza italiana. Il sacerdote è stato denunciato in concorso con il giovane brasiliano è sottoposto all’obbligo di firma.

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L’esposto da Macugnaga: troppi rivendicavano origini sul Monte Rosa

L’indagine, coordinata dal pm Sveva De Liguoro, è scaturita da un esposto del sindaco di Macugnaga, insospettitosi un paio di anni fa per l’elevato numero di brasiliani che rivendicando secondo i dettami del iure sanguinis la cittadinanza italiana e prendevano – apparentemente – residenza nel borgo ai piedi del Monte Rosa. L’attività investigativa della Mobile di Verbania si è estesa su altri 34 comuni tra le province di Novara e Vco e ha verificato come l’ottenimento della cittadinanza prima e il rilascio del passaporto poi, si basassero su finte residenze.

Gli arrestati gestivano una sessantina di appartamenti nelle due province in cui facevano restare i clienti, giusto il tempo dei riscontri della polizia locale. Si stima che il sistema abbia fruttato guadagni per più di 5 milioni. In corso c’è il rilascio a cittadini brasiliani di altri 200 passaporti che verrà bloccato. Il ministro Matteo Salvini si è congratulato per l’operazione della questura verbanese, denominata «Super Santos».

Bisogna invece istituire un serio programma per facilitare il ritorno di discendenti italiani dall’estero. Ad esempio dal Venezuela. Non è meglio fare tornare i nipoti di italiani invece che importare africani?