Cosa è accaduto davvero nel bus: perché i veri eroi sono Riccardo e Niccolò

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Sulla tentata strage del bus da parte del senegalese con cittadinanza italiana, i media di distrazione di massa si sono esercitati una massiccia disinformazione.

Facciamo allora una breve ricostruzione di cosa è realmente avvenuto in quel pullman.

Ramy e Adam telefonano a casa, la madre di uno dei due non è molto sveglia e pensa ad uno scherzo. Ad un certo punto, il cellulare cade: nessuno dei due ha il coraggio di recuperarlo. E li possiamo comprendere: l’eroismo non è un obbligo.

Interviene Riccardo che si libera dalle ‘manette’ (fascette di plastica), recupera il telefonino e lo consegna ai due che erano in una posizione più appartata e telefonano ai carabinieri.

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«Mi sono offerto come ostaggio perché era una situazione in cui i miei compagni erano abbastanza terrorizzati – ha raccontato a SkyTg24 – Voleva due ostaggi: uno l’ha preso lui, l’altro sono andato io». Prosegue: «Gli altri erano abbastanza impauriti e io pensavo di fare la cosa giusta. Sapevo che se non l’avessi fatto saremmo esplosi. Eravamo una bomba umana»

Nel frattempo, Niccolò si offre in ostaggio al senegalese in cambio della liberazione dei suoi compagni.
Ecco, i media sono riusciti a vendere la storia che i due eroi sono Ramy e Adam.

No, secondo quello che è avvenuto, i veri eroi sono Riccardo e Niccolò. Anche se, secondo noi, tutti e 51 sono stati eroi in quella situazione.

Ma ai media servivano due feticci. Neri. Per mettere in secondo piano il vero fatto: un africano con cittadinanza italiana ha tentato di bruciare vivi decine di bambini.




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