“Condividiamo le nostre donne con gli immigrati”

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[…] non siamo più in grado di accogliere, non riusciamo più a dare il benvenuto allo straniero, siamo nati per aspirare alla vita eterna e ci infogniamo sempre di più nella fine del mese, questa benedetta fine del mese che riduce il nostro mistero a un’appendice da calendario.

[…] E vogliamo parlare dell’ospitalità sessuale? Che cultura superiore! Basta con queste gelosie, con la sindrome delle corna! Doniamo le nostre compagne di vita agli immigrati, facciamo provare alla moglie del signor Brambilla il brivido di un coito “extracomunitario”, sempre che ci sia il consenso delle donne, su questo non si discute, siamo democratici, liberali, libertari e progressisti.

[…] Conficchiamo il crocifisso nel cuore gelido di un iceberg, liberiamoci da questo strumento di tortura che veneriamo da secoli. Facciamoci ibernare tutti. Basta con gli italiani, ci hanno stufato, ci siamo stufati di essere sempre e solo italiani. Diventiamo eschimesi, non per rivolta, non per protesta, facciamolo per divertimento, per un gioco buffo della fantasia. Torniamo a immaginare: non basta essere vivi, bisogna immaginare di essere vivi.

Ovviamente il filmaker, che in italiano si dice regista e come si dica in eschimese non ce ne fotte, vuole essere brillante e simpatico. Ma in realtà tradisce quello che è il masochismo radical chic: sottomettersi all’altro.

E cosa c’è di più sottomesso di chi ‘condivide’ le proprie donne con lo straniero?

Non derubrichiamo il tutto a comica provocazione: perché è nel comico che il malato esprime se stesso.

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Ps. Gli eschimesi non hanno fatto una bella fine. Perché chi condivide, muore.

Gli Ngogo, ad esempio, sono noti per essere gli scimpanzé più brutali del mondo – per quanto qualcuno potrebbe definire allo stesso modo gli antichi romani – conosciuti perché soliti lanciare attacchi violenti contro le colonie di scimpanzé vicine, conquistando così nuovo territorio e accrescendo il numero dei propri membri.

La violenza – o più precisamente il dominio degli scimpanzé Ngogo sugli altri scimpanzé – che interessa un’area in Uganda con condizioni ecologiche molto vantaggiose, è fruttuosa.

Uno studio demografico sulla comunità ha rivelato che la durata di vita media del ‘popolo’ Ngogo è di circa 33 anni – quasi il doppio di quello di altri gruppi, e comparabile a quella dei cacciatori-raccoglitori umani.

I ricercatori del progetto Ngogo hanno studiato la comunità al centro del Parco Nazionale Kibale, Uganda, dal 1995.

Essere aggressivi paga. Chi si sottomette è destinato a perire.




4 pensieri su ““Condividiamo le nostre donne con gli immigrati””

  1. Come quella silvia costanza romano…..la regina delle volontarie che ama tanto fare ginnastica….soprattutto in africa insieme ai gorilla locali…..

    …..è ora sgobbiada di felicità……e non se ne sende biù barlare….
    ….accomodatevi e portatevi pure via questi residui di manicomio….a noi….non servono…anzi….sono compromettenti e non aggiungo altro perchè rispetto anche alcuni tipi di bestie…

I commenti sono chiusi.