La Cei, in crisi di astinenza per i porti chiusi, torna ad attaccare il governo sul tema dell’immigrazione.
“Negli ultimi tempi si è diffuso un clima di paura, a volte alimentato in modo irresponsabile, che ha contaminato lo spirito pubblico fino a far emergere rigurgiti xenofobi”.
Così ieri il presidente dei vescovi, Gualtiero Bassetti.
L’unico rigurgito è quello che viene a leggere certi personaggi dare lezioni di moralità: pedofili che nemmeno nei peggiori bordelli di Bangkok, mantenuti coi soldi dei pensionati al minimo, case lussuose. E fanno la morale: chi è senza peccato scagli la prima pietra, disse qualcuno che dovreste ricordare.
Bassetti usa parole durissime per parlare del tema migranti. E non manca di lanciare nuovamente una sorta di minaccia ai fedeli: “Per un cattolico è immorale vedere nel migrante un nemico da combattere o da odiare”.
E’ tipico di chi sta perdendo e sente di non contare più nulla, lanciare minacce: ormai la Chiesa è totalmente irrilevante sul piano dell’insegnamento morale ai fedeli. Che se ne sbattono delle idee sull’immigrazione e sull’etica dei vescovi.
Basti pensare che anche sulla Famiglia hanno organizzato un convegno mondiale senza di loro: scavalcati.
“Bisogna stare molto attenti nel promettere al popolo facili ricette – tuona – il rischio grosso è che queste ricette si traducano in soluzioni illusorie e quindi possano generare ancor più frustrazione e rabbia sociale”. Poi incalza: “Il popolo non si accarezza con gli slogan e le promesse mirabolanti ma lo si aiuta a crescere fornendo risposte concrete e parole di verità”.
In realtà, quello che li disturba, è che le ricetti funzionino. E loro non se lo aspettavano.
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