Sy delira sulle motivazioni del gesto e sul suo credo politico. E subito arriva la richiesta di una perizia psichiatrica
Portato nel carcere di San Vittore, il terrorista senegalese con cittadinanza italiana cerca di correggere il tiro, probabilmente istruito da qualche avvocato.
#Milano, è sorvegliato a vista nel carcere di San Vittore l'uomo arrestato ieri dopo aver dato fuoco a un bus su cui viaggiava una scolaresca con 51 ragazzi a bordo. "Atto terroristico premeditato", sostengono gli inquirenti, che stanno cercando video in cui annunciava il gesto. pic.twitter.com/G83f19QVEn
— Tg2 (@tg2rai) March 21, 2019
E’ nel carcere di San Vittore, Ousseynou Sy, l’autista senegalese 47enne che mercoledì ha sequestrato un bus con una scolaresca a Crema e tentato una strage di bambini italiani.
Si definisce «panafricanista» e spiega la sua «filosofia» con lucidità e dovizia di particolari. «L’ho fatto per dare un segnale all’Africa, perché gli africani restino in Africa e così non ci siano morti in mare»: così ha spiegato le motivazioni del suo gesto, che meditava da tempo.L’Occidente – ha ripetuto Sy – deve liberare l’Africa dalla sua oppressione». Sy ha riferito di essere un «panafricanista» e ha spiegato di sperare anche nella vittoria delle destre in Europa «così non faranno venire gli africani».
«Questa cosa l’avevo in mente da un po’, per dare un segnale», ha spiegato a chi lo ha visto in carcere. La sua speranza, ha raccontato, è che in Africa arrivi il messaggio di non partire. Da notare che lui è in Italia da molti anni, ha ottenuto la cittadinanza ed è stato sposato con un’italiana, da cui ha avuto due figli maschi che oggi hanno 18 e 13 anni.
«Volevo andare a Linate per prendere un aereo e tornare in Africa e usare i bambini come scudo»: così ha millantato, ribadendo più volte che non voleva fare loro del male. Solo bruciarli vivi. Potevi prendere un taxi: sembra esserci lo zampino di qualche avvocato.
Ma allora perché ha sparso benzina sul pullman che ha sequestrato? «Per evitare che i carabinieri potessero sparare», ha risposto. «Sono un genitore – ha aggiunto – non volevo fare male ai bambini». Ouesseynou Sy ha spiegato che mercoledì mattina, prima di sequestrare il bus, aveva già fatto un viaggio Crema-Treviglio con un bus doppio. L’attentatore lo ha detto per testimoniare che non voleva far male ai bambini. «Guido i pullman da 25 anni – ha detto -. Se avessi voluto far del male ai bambini lo avrei già fatto».
«Gli africani devono restare in Africa»
Sy si definisce «panafricanista»: la sua idea è che l’Europa si approfitti dell’Africa, fin dai tempi della colonizzazione, mettendo governi che fanno comodo all’Occidente, ed è per questo che gli africani sono costretti ad emigrare. Invece «gli Africani – ha sottolineato, a quanto riferito – devono restare in Africa ed è l’Occidente che non lo consente».
Una cosa evidente, è che abbiamo importato psicolabili. Questo è innegabile.
Ma Sy è il primo ‘terrorista umanitario’, che ha agito per aprire i porti in nome della Mare Ionio, come da lui confermato ai carabinieri.
Che ora cerchi di sminuire le proprie responsabilità fa probabilmente parte della strategia difensiva.
Se voleva andare a Linate e tornare in Africa, non aveva certo bisogno di sequestrare un bus carico di bambini e tentare di dargli fuoco. Chi crede e diffonde questa delirante tesi è un demente.