Per ‘sue figlie’ ovviamente intendeva i suoi ‘fratelli di razza’, visto che in Italia si era riprodotto con un’italiana dalla quale ha avuto due figli.
Invece il Giornale ha sentito Tino, 12 anni, anche lui ostaggio sul bus di Ousseynou Sy: “Come tutti i mercoledì stavamo tornando dalla palestra e c’era quell’uomo”, dice.
“Ha preso le fascette, io gli ero vicino e mi ha legato. Mi sono spaventato tanto”.
“Ci ha preso i telefoni, ma alcuni ragazzi sono riusciti a tenerli. Aveva tolto i martelletti per spaccare i vetri e aveva bloccato le porte”.
Ousseynou ha preparato tutto fin nei minimi dettagli. Le taniche di benzina sono già sull’autobus, ben nascoste, “così – prosegue il ragazzo – se un poliziotto avesse sparato sarebbe bruciato tutto. Anche le tendine erano cosparse d’olio in modo tale da prendere fuoco più facilmente”.
Accusava Salvini, come da propaganda mediatica della sinistra: “Ci diceva che se l’avessimo ascoltato non ci avrebbe fatto nulla”. “Si è fermato all’incirca cinque volte per cospargere l’autobus di benzina”, prosegue il giovane.
Poi i carabinieri intervengono: “Un mio amico era legato ed è stato ferito alla mano da Ousseynou mentre cercava di tagliargli le fascette. Aveva anche una pistola nei pantaloni. Non aveva pietà quell’uomo”.
Ma ce l’avevo già il video integrale. Mi interessava quello comico…