Ousseynou Sy, 47 anni, l’autista di origine senegalese che ha sequestrato e incendiato lo scuolabus a San Donato Milanese ha precedenti penali per abusi su minore e guida in stato di ebbrezza. E’ nato in Francia e risiede a Crema da tempo. Purtroppo.
Era sposato con una donna italiana da cui ha poi divorziato, da questo matrimonio ha avuto due figli che oggi hanno 12 e 18 anni. Altri due problemi coi quali avremo sicuramente a che fare.
“Ousseynou, nostro collaboratore almeno dal 2002, dal 2004 era in servizio a tempo pieno – dichiarano da Autoguidovie – Negli anni non ha mai dato segnali di squilibrio, né avevamo mai ricevuto reclami sulla sua condotta come autista. A livello di compartimento aziendale, Crema e zone limitrofe, non eravamo a conoscenza dei suoi precedenti penali”.
E certo, è normale assumere un senegalese con precedenti per guida in stato di ebbrezza e stupro di minore, no? Del resto, anche l’autista è un lavoro che gli italiani non vogliono fare.
Nessuno tra coloro che lo conoscono avrebbe potuto immaginare un gesto come quello di stamattina: il sequestro dell’autobus, le minacce ai bambini, il progetto di portare il mezzo fino a Linate. Di bruciarli vivi in nome dei ‘porti aperti’.
“Porto i ragazzi in palestra e torno”.
I suoi colleghi autisti che partono con i loro autobus dal piazzale antistante la stazione si dicono “costernati”. “L’ho visto martedì – racconta uno di loro – mi ha salutato come al solito e mi ha chiesto come stavo. E’ inimmaginabile che abbia fatto una cosa del genere”.
E’ questo il problema: ognuno di ‘loro’ può farlo senza che sia immaginabile. Siamo in una guerra con il nemico in casa.