Le fiamme gialle avevano vietato l’ingresso in acque territoriali alla Nave Jonio. Ordine ignorato dal capitano che ha forzato il blocco e fatto rotta su Lampedusa.
E via radio la conversazione tra il capitano della Mare Jonio e la Guardia di Finanza è un atto di accusa ai trafficanti umanitari.
I finanzieri sono stati molto chiari: “Rimorchiatore Mare Ionio da pattugliatore guardia di finanza Paolini, vi intimiamo l’alt, fermate le macchine, arrestate i motori”.
A questo punto prende la parola il capitano della nave che di fatto si rifiuta di eseguire l’ordine della Gdf: “Non possiamo arrestare nessuna macchina, qui siamo in pericolo di vita comandante, ci sono tre metri di onda”. Poi lo stesso comandante ha aggiunto: “Siamo in condizioni di pericolo di vita”.
Una scusa. Visto che in Libia il mare era una tavola e loro hanno fatto rotta verso nord proprio per trovare il mare mosso e così violare le acque italiane.
M.Jonio,Salvini: è favoreggiamento
“Questa non è stata un’operazione di
salvataggio. Questo è favoreggiamento
dell’immigrazione clandestina”. Così il
ministro dell’Interno Salvini a SkyTg24
Salvini aggiunge: “O c’è l’autorità
giudiziaria, che prescinde da me, che
riterrà che questo non sia stato un
soccorso”, “oppure il ministero dell’
Interno non indica nessun porto”.
Salvini spiega: “Mi sembra evidente in
base agli elementi certi e ad altri che
sono oggetto di approfondimento” che
“c’è un’organizzazione che gestisce,
aiuta e e supporta il traffico”.
Il comandante della Mare Jonio ignora l’ordine della Gdf che vieta l’ingresso in acque territoriali. Alta tensione in mare: bloccati:
Subito dopo le 7:00 di questa mattina la Guardia Costiera ha autorizzato un punto di fonda per la nave della ong italiana che ormai è arrivata davanti alle coste di Lampedusa con a bordo 49 migranti. La Guardia di Finanza però avrebbe negato al natante l’ingresso nelle acque territoriali. La nave avrebbe violato le regole e l’ordine della Gdf. E così adesso la nave scortata da due unità militari si trova a circa 10 miglia nautiche da Lampedusa. A quanto pare il comandante avrebbe ignorato tutte le indicazioni delle fiamme gialle: “Abbiamo fatto presente che siamo in una situazione di emergenza con onde alte tre metri, 50 naufraghi a bordo oltre l’equipaggio. Dobbiamo mettere in sicurezza la vita delle persone per questo stiamo andando a ridossare verso l’isola di Lampedusa”. Dopo aver messo l’ancora di fronte l’isolda di Lampedusa a bordo di Mediterranea è scattata l’ispezione della Guardia di Finanza.
Da queste parole è nato un diverbio acceso con le fiamme gialle che ha portato ad un vero e proprio scontro via radio tra l’equipaggio della Mare Jonio e i militari. Il medico che si trova a bordo, Guido Di Stefano ha parlato della situazione a bordo: “I naufraghi a bordo continuano a vomitare nonostante le medicine, e ho difficoltà di farli uscire per andare al bagno perché é troppo pericoloso”. Il Viminale comunque ha ribadito la sua linea: “I porti restano chiusi”. E dunque si riapre il braccio di ferro (durissimo) tra Salvini e le ong.
E pensare che sarebbe bastato lasciarli alla GC libica, per evitare sedicenti pericoli.
Stamane siete particolarmente allegri, è un piacere leggervi.
Ci ha reso felici il nostro amicone Brenton 😁