Caritas protesta: «Con Salvini zero arrivi, non ci sono più risorse»

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La pacchia è finita.

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Claudio Dagheti, vicedirettore della Caritas di Crema, si lamenta per il futuro dell’accoglienza in città e nella diocesi: «Non ci sono più soldi per il futuro dei migranti, non è più possibile sostenere l’alfabetizzazione e garantire l’assistenza legale per i ricorsi sui permessi di soggiorno. Inoltre, anche l’accompagnamento per problemi sanitari risulterà inevitabilmente ridotto ai casi limite».

E certo. Noi dovevamo pagare i ricorsi ai finti profughi nigeriani, che intanto spacciavano, ma non potevano essere espulsi perché avevano fatto prima richiesta di Asilo, e poi ricorso al diniego. Intanto, gli avvocati di Coop e Caritas incassavano.

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«Ne ospitiamo 67, con il decreto sicurezza riuscire a gestirli sarà difficile». Finiti i soldi, finito l’amore.

Poi si lamenta per la mancanza di nuovi clienti.

Da sei mesi zero arrivi: «Per chi è ancora nella diocesi cremasca a rischio anche l’assistenza sanitaria».