“Decreto Salvini”, scattano i tagli all’accoglienza: via gli stravizi

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Via soldi alle attività di mediazione culturale e al ridicolo sostegno psicologico. Tagli anche ai soldi per le schede telefoniche, stop ai servizi di orientamento al lavoro e di insegnamento della lingua. Sono gli effetti dei tagli del “decreto Salvini” al business dell’accoglienza.

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Dal primo maggio, con i nuovi bandi, cooperative e associazioni impegnate nel settore vedranno una sforbiciata dei fondi per i servizi offerti. Anche i famosi 35 euro pro-capite al giorno come base d’asta verranno ridimensionati in una forbice tra i 20 e un massimo di 26 euro (media stimata sui 21 euro), nel caso in cui i gestori provvedano autonomamente a preparare i pasti.