Milano, 81% del bonus bebè va a immigrati

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Invece di aiutare i milanesi, il PD finanzia l’invasione. Sono confermati i dati denunciati dal consigliere Sardone.

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Un terzo dei residenti che nel 2018 hanno incassato uno (o più) sostegni al reddito del Comune era straniero.

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Il caso più eclatante riguarda i Bonus Bebè, con una sproporzione dell’81,3% contro il 18,7% delle mamme italiane. Ora il sussidio è sospeso perchè è fallita la società che si era aggiudicata il bando e ieri l’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino ha ammesso che «sarà anche l’occasione per rivedere i criteri di accesso». Aveva già anticipato che in futuro dovranno avere accesso al bonus anche le mamme lavoratrici. Sul totale dei 38.428 beneficiari di sussidi dunque l’anno scorso ben 12.210 (il 31,77%) erano stranieri, si arriva quasi al cinquanta per cento nel caso del contributo di sostegno al reddito (569 gli italiani che lo hanno ottenuto, il 51,26%). E i dati del Reddito di inclusione mandato in pensione dal neonato Reddito di cittadinanza targato M5S fanno dire che anche in questo caso, almeno per quanto riguarda la quota dei cittadini che rientrano nei requisiti per rivolgersi agli sportelli dei Servizi sociali invece che ai Centri per l’impiego (se hanno più di 26 anni, sono disoccupati da più di due anni e vivono in condizioni di fragilità conclamate, ad esempio), la proporzione italiani-stranieri sarà quasi equivalente. Secondo le stime del Ministero del Lavoro i milanesi che potrebbero accedere al Reddito saranno intorno agli undicimila. Di questi, circa 5.745 (gli stessi che pù o meno ricevevano il Rei) avranno il sussidio attraverso il Comune, e a meno di colpi di scena dunque il 55% sarà italiano e circa il 44% straniero. Il Comune riceverà dallo Stato un pacchetto di fondi intorno ai 6 milioni di euro. Majorino non è un fan del Reddito di cittadinanza, «saremmo andati avanti con il Rei – conferma – ma ora, pur non convincendomi dal punto di vista politico, ritengo che sia una risorsa da non sprecare, quindi faremo da punto di orientamento per tutti i cittadini che ne abbiano bisogno. Dalle telefonate che riceviamo mi sembra che molti non abbiano chiaro se debbano rivolgersi a noi o ai Centri di impiego».

Solo dei pervertiti finanzierebbero la propria sostituzione etnica. Non ci stupirebbe, scoprire che i politici milanesi responsabili di questo genocidio di fatto godano nel vedere le proprie mogli essere ingravidate da immigrati che recuperano per strada.

Quanto alle stime sul reddito di cittadinanza, non tengono conto della clausola Ceccardi che sarà applicata, obbligando chi fa richiesta a dimostra di non avere proprietà in patria. Questa clausola ha di fatto azzerato l’accesso alle case popolari degli immigrati nei Comuni dove è stata applicata. Dovrebbe fare più o meno lo stesso a livello nazionale con il RdC.