Sea Watch, Ong chiedono di indagare Salvini per ritardo sbarco

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Salvini ancora sotto l’attacco della magistratura rossa. Stavolta sulla vicenda Sea Watch.

La Procura di Roma infatti, potrebbe farsi consegnare i provvedimenti e le comunicazioni con cui il ministero degli Interni e le Capitanerie di Porto hanno negato l’accesso ai porti italiani alla nave con a bordo 47 clnadestini. Sulla vicenda è intervenuto il Capo di gabinetto del Viminale, Matteo Piantedosi che ad Avvenire ha affermato: “La tipologia di atti richiesti non è soggetta a pubblicazione obbligatoria”. Cosa che, il quotidiano dei vescovi:

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Ha erroneamente venduto come ‘segreto di stato’.

Ora un fascicolo sul ritardo dello sbarco sarebbe, ma è una questione obbligata in caso di denuncia, sul tavolo della procura. A denunciare il governo la famigerata a$$ociazione “Lasciateci entrare” con un team di avvocati. Il fascicolo è sul tavolo del pm Sergio Colaiocco, per ora senza ipotesi di reato.

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Intanto l’avvocato Alessandra Ballerini dell’Associazione diritti e frontiere ha chiesto ai ministeri dell’Interno e delle Infrastrutture e Trasportidi pubblicare “provvedimenti” e “comunicazioni” sul “divieto di approdo nei porti italiani” per Sea Watch.

Sono tutte azioni di disturbo di associazioni di anti-italiani, nella stragrande maggioranza finanziate da Soros, che andrebbero messe fuorilegge. Il ministro dell’Interno ha il diritto-dovere di chiudere i porti a suo piacimento e discrezione: non servono documenti o provvedimenti.

E’ comunque paradossale che trafficanti di clandestini e leccapiedi di Soros si permettano di denunciare chi protegge le frontiere.