Mimmo Lucano continua a pontificare. E’ voluto intervenire anche sullo sgombero degli abusivi di San Ferdinando.
«Dopo anni di chiacchiere degli altri, noi passiamo dalle parole ai fatti», ha detto Salvini. È proprio così?
“Mi disgusta. Salvini invece di garantire un tetto sicuro a questi lavoratori preferisce sbaraccare, impiantarci tende oppure deportare le persone. La vicenda di San Ferdinando nasce dai tempi di Rosarno 2010. Anche allora vennero costruite delle tende, che negli anni sono diventate ghetti. L’unica soluzione sarebbe garantire contratti regolari e integrazione abitativa a questi braccianti. Non è una questione di migrazione, ma di diritti del lavoro.”
No, è una questione di rifornire gli schiavisti di schiavi. Senza schiavi, l’agricoltura locale entrerebbe finalmente nel ventunesimo secolo. Si investirebbe in tecnologia, non in baraccopoli.
Ma lui, invece, ha la soluzione: le case sfitte: “In questi mesi ho convinto il presidente (PD) della Calabria Mario Oliverio a esser protagonista di questa campagna mettendo a disposizione un fondo di garanzia. La Calabria è una terra di emigrazione, le case vuote abbondano e ci sono anche quelle requisite alle cosche. E invece a Roma si preferisce il fascismo delle ruspe che mi fa tremendamente paura. Oggi è un giorno triste e la vittoria l’ha vista solo il ministro. Hanno trionfato, invece, il cinismo e il sadismo di questi uomini piccoli piccoli, che fanno i forti con i deboli e che sono inermi con i forti. Io le ruspe contro la ‘ndrangheta non le ho mai viste. Comunque, in settimana abbiamo fissato un incontro in regione e a 150 migranti della Piana saremo in grado di dare finalmente un tetto. Salvini se ne faccia una ragione.”
Come se non fosse proprio la ‘ndrangheta ad utilizzare gli schiavi ‘negri’. Sia contro i locali che per inchiodare la Calabria nel passato.
Io ce l’ho la casa sfitta, solo che il primo che entra salta per aria…