Vescovo fa appello contro voto a Salvini, elettori lo votano in massa

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Per comprendere l’ormai chiara irrilevanza politica della Chiesa, dobbiamo pensare a quanto accaduto in Abruzzo.

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Pochi giorni prima che si votasse per le Regionali in Abruzzo, l’arcivescovo di Chieti-Vasto – nonché presidente della Conferenza episcopale Abruzzo Molise (Ceam) -, Bruno Forte, stilò un bizzarro “decalogo” per scegliere chi votare.

“Tutti gli elettori esercitino il loro diritto al voto”, spiegava Forte nella sua lettera-appello in cui chiedeva di dare il proprio voto a chi dice “sì all’accoglienza”.

“I sì riguardano anzitutto il rispetto della dignità di ogni persona umana, quale che sia il colore della sua pelle, la sua storia, la sua provenienza”, sosteneva l’arcivescovo. “Da un tale rispetto conseguono i doveri di accoglienza verso chi bussa alle nostre porte, fuggendo spesso da fame o violenza alla ricerca di un futuro migliore per sé e i propri cari. In collaborazione con l’azione della Prefettura varie nostre realtà ecclesiali hanno ben operato in tal senso e continueranno a farlo secondo il bisogno”.

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Inutile dire che i fedeli, dell’appello del vescovone, se ne sono altamente sbattuti:

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Un plebiscito per chi è contro l’accoglienza. L’alta gerarchia della Chiesa ha ormai perso ogni rilevanza morale per dire la sua sul piano politico. Quello che dicono, i loro appelli, contano nulla.