Sparò ai ladri, prima notte in carcere: “Loro liberi, mi sento un coglione”

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“L’imprenditore Angelo Peveri ha passato la sua prima notte in carcere a Piacenza: e’ stato condannato a 4 anni e mezzo perche’ durante l’ennesimo tentativo di rapina feri’ involontariamente uno dei rapinatori, mentre il ladro e’ stato condannato a 10 mesi. Mi domando se sia un Paese normale quello in cui chi si difende viene condannato a 4 anni e il rapinatore a 10 mesi”.

Lo ha detto a Rtl 102,5 il ministro dell’Interno, facendo riferimento a questa vicenda:

Spara a ladri romeni: lui in galera e loro no

“Questo mi rende chiara l’urgenza di approvare entro marzo, ed e’ un impegno, la legge sulla legittima difesa”, ha aggiunto.

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Angelo Peveri, prima di essere arrestato: “Sto aspettando che mi vengano a prendere. Come volete che mi senta, un coglione. Perché un coglione? Uno che lavora oggi cos’è? Un coglione. Ho sempre lavorato. Mi hanno rubato 90 volte e vado in galera. Mi sento un coglione”.

“Mio figlio va avanti con l’impresa sarebbe meglio farlo smettere. Io avevo molta fiducia nelle leggi italiane. Infatti non ho mai dato colore politico a questa cosa. Però non è andata tanto bene. Sono innocente. Non ho inseguito nessuno. Mi sono difeso dai furti che subivo. Io sono andato a lavorare e questo qui è saltato fuori dal buio. Mi sono spaventato, mi sono girato ed è partito il colpo. Chiuso. Quello che ho dichiarato, l’ho dichiarato all’epoca e non ho mai cambiato versione. Dopo mezz’ora il carabiniere, e dopo due anni, dopo tre anni sempre quello”.

“Sono pronto ad affrontare il carcere e mi dispiace per quello che lascio a casa, i figli, mia moglie, i nipoti. Sono preparato perché dopo nove anni sono anche stanco di aspettare queste cose, capito? La nuova legge? Dicono non sarei finito in galera, ma le leggi nuove bisogna vederle prima. Mi fa piacere l’interessamento di Salvini ma in galera ci vado io. Servirà per mio figlio se va avanti con l’impresa, per mio nipote, per i miei figli. Io non lo rifarei, però è ora che lo Stato ci tuteli un po’. Non sono andato lì per sparare, ma per tutelarmi se trovavo persone che potevano ridurmi in fin di vita. Ma io non avevo intenzione di sparare. Perché ero andato lì col fucile? Perché andrebbe di notte in un cantiere al buio sapendo dagli allarmi che dentro ci sono degli intrusi? Dovevo chiamare la polizia? Io l’ho sempre chiamata, ma quando arriva sa dove sono? Sa dove sono i ladri quando arrivano i carabinieri? Già andati. Non per colpa loro. Arrivano quando non c’è più niente. E’ successo molte volte che abbiamo chiamato”.

Perché hai sparato?: “Non ho sparato a queste persone quando se ne stavano andando. Ho sparato a 30 centimetri davanti perché mi veniva incontro…che poi non ho sparato, m’è partito il colpo. Sono inciampato, ero in ciabatte nel torrente, nella ghiaia. Io ho sparato in alto, poi ne ho visto uno scappare, ho saputo dopo che erano in tre, neanche li avevo visti. Ed ho sparato a una persona a 30cm che mi veniva contro al buio, che non ho visto un cazzo. Ma ho la coscienza tranquilla”.

Quanto ci ha rimesso per i furti subìti?: “Circa 150.000 euro. Ma sono stanco. L’avvocato mi ha detto che forse dopo un anno e mezzo, la buona condotta, posso avere i domiciliari…E’ tosta, ma ho cominciato a lavorare a 14 anni mungendo le mucche di mio papà. A 16 anni il libretto, poi mi sono creato una piccola impresa, bella e sana. Ho 57 anni, lavoro da più di 40. E devo andare in galera e i ladri sono fuori. Per chiudere il discorso, questi signori hanno avanzato una richiesta di 700.000 euro di risarcimento danni, di cui mi hanno già condannato a dargliene 30. Più spese legali”.

Se ci fosse un Presidente della Repubblica, verrebbe immediatamente graziato. Vogliamo Salvini al Quirinale.




Un pensiero su “Sparò ai ladri, prima notte in carcere: “Loro liberi, mi sento un coglione””

  1. E’ ora di andare a prendere questi magistronzi mentecatti che “interpretano” i fondi di caffè e fanno parte di magistronzura democratica. Questi pezzi di materia marrone altezzosi e pieni di boria si considerano più potenti dei signorotti medioevali. I 5 scemi “rispettano” la magistronzura come se questa fosse investita da un dio cornuto (il loro e quello dei J.). Basta!!! Hanno rotto oltre misura. Hanno oltrepassato ogni limite. DEVONO PAGARE per le porcate che fanno! Fuori tutti dal sistema giudiziario! Tagliare gli stipendi di questi fannulloni cagacazzo. Rendere le posizioni eleggibili dal POPOLO SOVRANO a cui queste calzette devono rendere conto. Magistronzi del cazzo, lo sapete che siete al nostro servizio!!!!???? Depravati, corrotti, fancazzisti dei miei stivali?

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