Un tribunale pachistano ha assolto “per mancanza di prove certe” il padre, lo zio e il fratello di Sana Chema, la 25enne pachistana residente in Italia portata via da con l’inganno da Brescia lo scorso anno per costringerla a nozze combinate nel
Paese d’origine della famiglia e uccisa perché le aveva rifiutate. Undici persone, tutte familiari, erano accusate.
I familiari avevano inizialmente detto che Sana era morta per cause naturali, ma l’autopsia rivelò che era stata strangolata.
Perché facciamo entrare i maschi pakistani in Italia, addirittura come profughi in hotel?
Che vergogna!!! Se questa è “giustizia islamica” c’è da aver paura. Una preghiera per Sana🙏https://t.co/1VdlwJ21p3
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) February 15, 2019
Ora però basta chiacchiere: arrivano tutti con i ricongiungimenti familiari, quando abroghiamo questa legge criminale che ci sta riempiendo di criminali?