Ci risiamo. Bergoglio è di nuovo tra gli immigrati. Tutto selfie e sorrisi. Una messa tra i migranti per dire sì all’invasione. A Sacrofano, in mezzo alla campagna romana, nella Fraterna Domus, una delle tante strutture dove si fa business dell’accoglienza, è arrivato il CEO.
«Questo ripiegamento su sè stessi, segno di sconfitta, accresce il nostro timore verso gli altri, gli sconosciuti, gli emarginati, i forestieri. E questo si nota particolarmente oggi, di fronte all’arrivo di migranti e rifugiati che bussano alla nostra porta in cerca di protezione, sicurezza e un futuro migliore» dice il Papa durante l’omelia.
Bergoglio riconosce, bontà sua, che il timore di tante persone «è legittimo, anche perché manca la preparazione (non siamo stati adeguatamente unti nel lato b! ndr…) a questo incontro. Non è facile entrare nella cultura altrui, mettersi nei panni di persone così diverse da noi, comprenderne i pensieri e le esperienze. E così, spesso, rinunciamo all’incontro con l’altro e alziamo barriere per difenderci».
Il delirio continua: «Di fronte alle cattiverie e alle brutture del nostro tempo, anche noi, come il popolo d’Israele, siamo tentati di abbandonare il nostro sogno di libertà. Proviamo legittima paura di fronte a situazioni che ci sembrano senza via d’uscita. E non bastano le parole umane di un condottiero o di un profeta a rassicurarci, quando non riusciamo a sentire la presenza di Dio e non siamo capaci di abbandonarci alla sua provvidenza. Così, ci chiudiamo in noi stessi, nelle nostre fragili sicurezze umane, nel circolo delle persone amate, nella nostra routine rassicurante. E alla fine rinunciamo al viaggio verso la Terra promessa per tornare alla schiavitù dell’Egitto».
«L’incontro con l’altro, poi, è anche incontro con Cristo. È Lui che bussa alla nostra porta affamato, assetato, forestiero, nudo, malato e carcerato, chiedendo di essere incontrato e assistito. E se avessimo ancora qualche dubbio, ecco la sua parola chiara: «In verità io vi dico: tutto quello a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me».
Sì, ma questi non sono i fratelli più piccoli di Cristo. E smettila di piegare il Vangelo al tuo delirio di un mondo anticristico senza frontiere.
‘Cosi’ ci chiudiamo in noi stessi'(le mura leonine)’nel circolo delle persone amate'(la guardia svizzera)’nella nostra routine rassicurante(ripetere a pappagallo la propaganda immigrazionista).Di chi sta parlando?