Come saprete, e come ha scritto Maria Giovanna Maglie, doveva vincere ‘Maometto’:
Un vincitore molto annunciato Si chiama Maometto, la frasetta in arabo c'è, c'è anche il Ramadan e il narghilè, e il meticciato è assicurato. La canzone importa poco, Avete guardato le facce della giuria d'onore? #Sanremo2019
— Mariagiovanna Maglie (@mgmaglie) February 10, 2019
Così, nonostante gli italiani avessero votato in questo modo:
Ecco che la ‘giuria’, come andò nel caso della famosa ‘miss nera’, ha ribaltato i risultati:
Aaah ma c'era Alessandro #Borghese in giuria! #Sanremo2019 pic.twitter.com/fWztxkurdv
— Nicola Gigante (@nicgigante) February 10, 2019
Sono solo canzonette. Ma dimostrano la volontà di una cabala di ‘esperti’ di manipolare la realtà.
Ed è importante metterlo in luce, non per il carrozzone Sanremo in sé, ma perché è così che vorrebbero fare con il voto politico: si vota, poi loro decidono. E sono talmente arroganti, dal farlo alla luce del sole, in modo spudorato.
Ps. Il vero vincitore di Sanremo è Ultimo.
Gli “esperti”: Ferzan Ozpetek, Serena Dandini, Beppe Severgnini, Camila Raznovic, Claudia Pandolfi, Joe Bastianich e Mauro Pagani. Una coorte di sinistardi degna di un salottino radical chic.
Quindi gli esperti della canzone italiana sono: un buco turco che fa propaganda filmata, una nota comunistarda famosa per le persone che accompagnava in tv, un giornalista radical chic globalista lecchino zerbino, una ebrea che divulga perversioni a scelta su vari mass media, una pazza gattara che mi riferiscono fosse una tentata attrice, un italo americano di moda che si occupa di ristorazione – così ambiguo che gli ebrei a New York lo scambiano per ebreo, il multistrumentista della festa dell’Unità che è forse l’unico che se ne intende di musica.
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Spararsi da soli nel serbatoio elettorale può essere un’altra manifestazione dell’altruismo patologico.