Nervoso per l’esito della sua domanda di richiesta asilo, il richiedente asilo dà in escandescenze brandendo una mannaia e minacciando gli operatori del centro di accoglienza.
L’intervento dei poliziotti ha impedito che la situazione degenerasse e il profugo alla fine si è lasciato convincere a farsi disarmare senza uccidere nessuno.
E’ accaduto nel centro di accoglienza per fancazzisti a Pozzo Alto, nella zona di Borgo Santa Maria, Pesaro. Un crescendo che però trova una spiegazione coi fatti accaduti durante la giornata.
Protagonista un 23enne originario del Mali, da mesi ospite a spese dei contribuenti presso la struttura di Pesaro.
L’immigrato, in mattinata, si era presentato in Prefettura dinanzi la commissione che valuta le domande di richiesta d’asilo. Il maliano si aspettava una risposta quasi immediata, ma la commissione, di norma, apre l’istruttoria e impiega qualche settimana prima di pronunciarsi. Come se fossero necessarie settimane a capire che in Mali non c’è la guerra in Siria!
Ignaro di tutto, il 23enne ha deciso di ripresentarsi dinanzi agli operatori del centro d’accoglienza impugnando un grosso coltello da cucina, quanto basta per scatenare il panico generale. Il ragazzo, in completo stato confusionale, ha iniziato a urlare e pronunciare frasi minatorie nei confronti dei presenti.
Ora avrà sicuramente asilo. In Mali.
In alto il caso di un altro profugo africano che, sempre in zona, diede ‘spettacolo’ in mezzo ai passanti.
‘Ragazzo’ quell’immigrato???
La sua definizione, e non solo sua, è ‘ominide clandestino’!