Luca Traini è solo la punta dell’iceberg, per molti è un eroe

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L’intervista di Ezio Mauro a Luca Traini, in carcere per la ‘vendetta’ contro quelli che lui credeva essere spacciatori nigeriani (e che lo erano praticamente tutti), somiglia molto ad un tentativo di esorcizzare la realtà da parte del milieu radical chic che non ha, ancora, compreso cosa è accaduto. E, soprattutto, cosa potrebbe accadere.

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“Il lupo resta un simbolo, la caccia e’ finita quel giorno. Gia’ quando sono tornato a casa dopo la sparatoria, per cercare la bandiera tricolore, mi sono sentito svuotato, esaurito. Tutto si era compiuto. Ma se sei lupo, lo rimani per sempre”, dice Luca Traini, l’estremista di destra che un anno fa a Macerata prese a bersaglio i neri, sparando e ferendo 6 persone. In un’intervista dal carcere all’ex direttore di Repubblica Mauro, dice di essere pentito, “e non da oggi”. Parla di cosa l’ha mosso quella mattina. Voleva essere “il vendicatore”: “E’ stata come un’esplosione dentro di me”, “per me gli spacciatori avevano ucciso Pamela, e gli spacciatori erano loro, i negri. Li chiamavo cosi’. Oggi li chiamo neri. Poi, in questi mesi passati in carcere, ho lentamente capito che gli spacciatori sono bianchi, neri, italiani e stranieri. La pelle non conta”. “Tutta la mia ideologia politica, Dio, patria, famiglia, onore, ha pesato in quel mix esplosivo – aggiunge -. La tragedia di Pamela ha fatto da innesco”. “L’odio – dice – non nasce per caso, e’ frutto di tante cose, anche di politiche errate, a danno sia degli italiani che degli immigrati”. Incontrerebbe le persone a cui ha sparato per chiedere scusa: “ho gia’ chiesto scusa durante il processo. Io sono pronto”, conclude.E’, in sostanza, un tentativo di ‘rassicurare’ se stessi e i propri lettori che sì, Traini l’ha fatto, ma che è un anacronismo nella marcia inesorabile verso l’armonia multietnica. E invece no, Traini è stato solo un campanello d’allarme.

Traini non è una scheggia materializzatasi dal nulla, è la punta dell’iceberg. E non avete idea di quanto sia profondo. Perché lui ha sparato, quel giorno di un anno fa, devastato dal brutale omicidio di Pamela, anche per vicissitudini personali, ma in tanti avrebbero voluto farlo: è questo che non si vuole comprendere.

E questo per la situazione che la sinistra ha creato, e i cui effetti sembra e preferisce ignorare. Effetti che potrebbero esplodere con mille Traini se Salvini non riuscisse a mettere ordine nel disastro che loro hanno creato.

Come non comprendere che probabilmente la maggioranza degli italiani abbia, se non approvato, quantomeno simpatizzato per il gesto di Traini? E’ lampante. Dopo il cosiddetto ‘raid’, la sinistra già annusava la morte politica di Salvini con la pubblicazione di questa foto:

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E lo sarebbe stata. In qualsiasi altro paese e in qualsiasi altra situazione storica. Non in Italia. Non dopo anni di Pd al governo, non dopo 1 milione di clandestini e spacciatori traghettati dalle Ong.

Invece, quella foto è probabile che abbia, addirittura, portato voti a Salvini. Il che, fossimo in chi oggi pensa che sparendo Salvini sparirebbe l’opposizione all’immigrazione, ci farebbe riflettere. Molto.

Per questo è quasi comico assistere ai tentativi di boicottaggio del decreto Salvini da parte di politici, magistrati e pseudo intellettuali di sinistra: dopo Salvini, se non ce la fa Salvini, non ci siete voi, c’è qualcos’altro, qualcosa che non dovreste sperare avvenga. Abbiate terrore che il vostro sogno di un Salvini a processo e disarcionato si realizzi, perché dopo non è che si torna a prima, si fa un salto in avanti. Un salto verso quel qualcosa che il gesto di Traini ha solo annunciato.

Traini, ovviamente, come tutti gli uomini nelle correnti della Storia, è inconsapevole di tutto questo, del fatto che il suo gesto, sbagliato, sia il sintomo di una rabbia che cova profonda nel cuore dell’Italia. Una rabbia che è pronta ad esplodere in faccia alla sinistra.

Quindi, abbiate terrore che il vostro sogno di un’Italia senza Salvini si realizzi, perché dopo, c’è l’Italia dei mille Traini per le strade. E fiumi di sangue. Dio non voglia.




2 pensieri su “Luca Traini è solo la punta dell’iceberg, per molti è un eroe”

  1. Mhhh, a parte i problemi personali di Traini….purtroppo non credo che gli Italiani abbiano le palle per fare quello che ha fatto lui.
    A furia di sentir parlare di “ponti”, “multietnico” e amenità varie, si faranno ammazzare come dei cretini.

I commenti sono chiusi.