Diciotti, pm svela complotto anti-Salvini: “Vogliono abbattere ultimo ostacolo a invasione”

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“Le ho lette con fatica per il crescente sdegno e disappunto”. Così esordisce Augusto Sinagra, professore ordinario di diritto internazionale e di diritto dell’Unione Europea presso l’università “Sapienza” di Roma, commentando le tesi alla base della richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti del ministro Salvini.

Sempre più giuristi e magistrati si schierano con Salvini sul caso della Diciotti.

Perché sia chiaro: la maggioranza dei magistrati non è politicizzata.

“Omettendo commenti puntuali alle molto singolari considerazioni dei tre giudici – scrive il direttore della Rivista della Cooperazione Giuridica Internazionale facendo riferimento alla decisione dei 3 giudici dem del Tribunale dei Ministri che hanno chiesto di procedere contro Salvini – questi in buona sostanza si arrogano poteri di valutazione e di decisione politica spettanti esclusivamente all’Autorità – appunto – ‘politica’. Cioè spettanti esclusivamente al Ministro dell’Interno Matteo Salvini”.

In pratica, siamo nella situazione in cui un potere dello Stato – in questo caso rappresentato da una minoranza politicizzata di suoi membri – che cerca di usurpare compiti di un altro potere: quello esecutivo.

Secondo Sinagra, i tre giudici, escludono “l’esimente dell’art. 51 c.p., nonostante la legge n. 121 del 1982” indica “il Ministro dell’Interno come ‘responsabile della tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica ed è l’autorità nazionale di pubblica sicurezza. Coordina i compiti e le attività delle forze di polizia esercitando la funzione di direzione dei servizi di ordine e sicurezza pubblica’”.

Una decisione che, dice il professore, è fatta “pur di arrivare a formulare l’accusa” privando “il Ministro del suo potere di esercizio di un diritto o di adempimento di un dovere”.

“Qui siamo ad una vera ‘usurpazione dei poteri’ – spiega Sinagra nella sua lettera – allo stravolgimento dello Stato di diritto, alla negazione dei diritti e delle libertà oltre che dell’Autorità dello Stato nella sua configurazione di ripartizione dei poteri”.

“La ‘relazione’ al Senato dei tre giudici che prima qualifica abusivamente i soggetti interessati come ‘migranti’, e poi pudicamente come ‘stranieri non regolari’ o ‘immigrati irregolari’, conferma un dato dell’esperienza, e cioè che i provvedimenti giurisdizionali possono essere motivati in un modo o in un altro in vista di una preconcetta convinzione o preordinato convincimento. Per la mia pregressa esperienza di PM e di giudice posso darne attestazione”.

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Per Sinagra i giudici di Catania starebbero consentendo “l’invasione legalizzata”, negando “la sovranità e l’indipendenza dello Stato” grazie alla “abolizione delle frontiere”. “In buona misura – scrive – secondo i tre giudici di Catania, chiunque si diriga via mare verso la costa italiana ha diritto ad un “place of safety” (POS), e il Ministro dell’Interno ha l’obbligo di indicarlo subito. E chiunque, pur privo di documenti e non identificato, ha diritto ad entrare nel territorio dello Stato”.

Poi la bomba: secondo Sinagra “l’obiettivo vero è ‘colpire’ il Ministro Matteo Salvini in quanto ostacolo a un preordinato progetto di disintegrazione dello Stato e di sconvolgimento della comunità civile“.

Per questo è un “dovere” testimoniare “apprezzamento e condivisione nei confronti del Ministro Matteo Salvini, ma anche di una sua difesa, perché questo dovrebbe essere il dovere dei cittadini italiani veri”.

Tanto per essere chiari: qui abbiamo un giurista che ci avvisa del tentativo da parte di settori di estrema sinistra della magistratura, di legalizzare l’invasione.

Ci dice che la richiesta di autorizzazione a procedere contro Salvini non ha altre motivazioni che quella di destrutturare lo Stato attraverso l’imposizione degli sbarchi e quindi l’immigrazione.

Un piano preordinato di invasione. Del resto lo abbiamo visto con la Sea Watch: la mobilitazione delle entità finanziate da Soros è stata fulminea. Subito sono partite le denunce contro Salvini nelle ‘giuste’ sedi, dove i dipendenti di Soros sanno di avere giudici ‘affidabili’, come scrivono loro nei documenti riservati.

Ergo: l’attacco a Salvini è un attacco alla sovranità nazionale. E’ il tentativo di sovvertire il voto del 4 marzo e riaprire il traffico umanitario.

Tentativo ripetuto con la Sea Watch:

SeaWatch dichiara guerra: “Dimostrato porti italiani sono aperti”




2 pensieri su “Diciotti, pm svela complotto anti-Salvini: “Vogliono abbattere ultimo ostacolo a invasione””

  1. mandare l’esercito a prendere quelle tre merde rosse e sbatterle in galera. Dopo di che buttare la chiave nel cesso!

I commenti sono chiusi.