Via a chiusura Cara di Mineo, il villaggio della mafia nigeriana

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Via alla chiusura del famigerato Cara di Mineo, con il primo trasferimento dei fancazzisti: la partenza dei primi 50 è in programma il 7 febbraio, mentre entro fine mese lasceranno la struttura altri cento. Lo annuncia il ministro dell’Interno Matteo Salvini ribadendo la volontà di chiudere il Centro in provincia di Catania entro la fine del 2019. Dai trasferimenti saranno esclusi al momento i nuclei familiari con minori e le persone vulnerabili.

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Attualmente nel centro sono ospitati 1.186 richiedenti asilo, 15 titolari di protezione internazionale, 94 titolari di permesso umanitario e 8 richiedenti asilo per i quali è stata attivata la procedura Dublino. In pratica, analizzando la percentuale di concessione asilo dopo il decreto Salvini, almeno 1.000 sono clandestini.

“Avevamo promesso la chiusura dei grossi centri e lo stiamo facendo. Bagnoli e Cona in Veneto, Castelnuovo di Porto a Roma, a breve Mineo – commenta Salvini – Sono orgoglioso del nostro lavoro per offrire servizi migliori ai veri profughi e per stroncare l’illegalità. Dalle parole ai fatti”.

Non comprendiamo questa strategia. Certamente va chiuso, ma cavolo, sappiamo con certezza che ci sono 1.000 clandestini, invece di tenerli lì in attesa di rimpatrio li diffondiamo a cazzo sul territorio, in modo da rendere più difficile individuarli?




2 pensieri su “Via a chiusura Cara di Mineo, il villaggio della mafia nigeriana”

  1. Infatti, non ha proprio senso chiudere i CARA se poi gli “ospiti” li si mette in mezzo alla strada. La cosa più opportuna da fare sarebbe convertire i CARA in centri di detenzione per clandestini, da cui non possono uscire per commettere danni fuori.

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