Prof di sinistra sequestrano 50 scuole: “Lezione di immigrazione”

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Uno ‘sciopero al contrario’, non fuori dalle classi ma dentro, per affrontare con gli studenti il tema dei migranti. L’iniziativa, lanciata qualche giorno fa dai docenti di un liceo romano di Tor Bella Monaca, l’Amaldi, stamane si è tenuta in diverse altri classi di Roma e non solo.

I promotori in un appello pubblico si erano detti “preoccupati E scossi” per le “centinaia di morti nel Mediterraneo, mentre a Castelnuovo di Porto si consuma una delle pagine più buie della nostra storia recente”. “Chiediamo – dicevano nell’appello – a tutta la comunità scolastica di dare un segnale di preoccupazione e riflessione trasformando le prime due ore di lezione di mercoledì 30 (oggi, ndr) in uno sciopero alla rovescia: fermare la didattica per ragionare e riflettere insieme agli studenti”. Secondo i dati dei promotori, hanno aderito all’iniziativa gruppi di professori o singoli docenti in quasi 50 istituti, la maggior parte a Roma e Provincia, ma non solo. Tra gli aderenti prof di Napoli, Milano, Parma e Catanzaro.

Roba da matti. I dementi degli anni ’70 sono diventati prof e ora fanno lo sciopero al contrario. In pratica abbiamo bambini mai cresciuti che giocano a fare i rivoluzionari.

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Chiedete ai vostri colleghi francesi, come sono felici delle loro classi afroislamiche, con ebrei e cristiani che fuggono nelle scuole private come già avvenuto negli Usa decenni fa.

E poi ci si chiede: il ministro dell’Istruzione che fa? Nelle scuole, come nella magistratura, abbiamo una minoranza di fanatici di sinistra che vuole imporre alla maggioranza la propria ideologia: e’ intollerabile.

“Le scuole non possono diventare madrasse del buonismo – commenta la deputata di Fratelli d’Italia Ylenja Lucaselli- Per questo motivo, l’appello con cui sessanta docenti del Liceo Copernico di Bologna annunciano delle ore in Aula dedicate al tema dell’immigrazione appare come una sortita ideologica a danno degli studenti”. La Lucaselli infine rincara la dose: “Se i principi guida sono quelli esposti, infatti, siamo di fronte ad un sermone propagandistico in favore dell’accoglienza indiscriminata- conclude la deputata di FdI- Bene che a scuola si parli d’attualità. Male se ciò avviene eludendo le complessità degli argomenti e propinando visioni unilaterali”.