Non rideteci su, questo è il rischio dell’attuale legge sui ricongiungimenti familiari: una catena senza fine di immigrati. Ormai è l’unico mezzo regolare col quale entrano immigrati extracomunitari in Italia: va abrogata.
Quanti fratelli ha lei in Congo?: “Veramente i miei fratelli e le mie sorelle sono un po’ sparsi per il mondo. Ma che c’entrano con la nave? Ne ho 38. Non è una cosa strana. Lo dico chiaramente senza vergognarmi. Se la mia famiglia è questa, lo devo dire. Quelli di mia madre sono nove. Poi mio padre ha fatto figli con altre donne”. La famiglia Kyenge sparsa per il mondo.
Se volessero venire in Italia dovremmo accoglierli tutti: “E perché no? Con 38 posti l’Italia va in tilt?”. Ma in Italia non può venire tutta l’Africa: “Questo è populismo. Ho sentito anche Briatore che dice le stesse cose. Sono discorsi di una follia estrema. Scendere su quel terreno significa solo aumentare discorsi populisti”.
Così la Kyenge oggi, a La Zanzara, durante questa intervista:
La congolese ha 38 fratelli, figli di un padre che ha avuto 4 mogli contemporaneamente. Lei la chiama “poligamia cattolica”. “Crescere con tanti fratelli mi dà l’idea di vivere all’interno di una comunità. Facilita i rapporti con l’altra parte della società, al di fuori della famiglia”.
Legalizzare la poligamia anche in Italia? Spiegava la congolese che suo padre “cattolico” non ha fatto nulla di proibito, perché in alcuni stati la legge permette di sposare fino a 4 mogli. “Questi sono paesi dove religione e tradizione hanno imparato a convivere”
No, questi sono paesi dove il Cristianesimo è stato snaturato dall’animismo africano. Non è il nostro Cristianesimo, è tutta un’altra religione, quella di Milingo. La Chiesa imparerà a capire che il Cristianesimo è la religione concepita dall’uomo bianco per l’uomo bianco?
Dichiarazioni che la Kyenge non ha mai avuto alcuna intenzione di ritrattare: “Sono nata in una famiglia poligamica, e non si rinnegano mai le proprie origini”.
L’importante è non volerle imporre ad altri.
E una delle sorelle, Dora Kyenge, venne rinviata a giudizio davanti al Giudice di Pace di Pesaro, per aver picchiato e insultato una vicina di casa albanese nel 2013.
La vittima era stata colpita con dei pugni al collo, minacciata di morte ed infine offesa con degli insulti razzisti riferiti al paese di provenienza. Dora Kyenge, uno dei 38 fratelli che compongono la famiglia poligamica dell’ex ministro, avrebbe poi concluso la brutale aggressione con una frase di arroganza inaudita: “Ho le spalle coperte, mia sorella è in Parlamento”.
Questa non è poligamia (vietata in Italia) ma orgia collettiva,dove non solo non esistono padre e madre ma neanche genitore 1 e genitore 2.
Visto la residenza abituale esistente in Africa e nei tanti paesi sperduti la convivenza di tante persone sotto lo stesso tetto dà adito a tante situazioni di pubblica decenza per loro normali,ma al di fuori nel mondo occidentale.