Tempi duri per il business dell’accoglienza trentino, le promesse elettorali del nuovo governatore leghista Maurizio Fugatti stanno, infatti, venendo messe in pratica. Strani, questi populisti, fanno quello che dicono.
Si tratta di un vero e proprio smantellamento sull’onda del decreto sicurezza volute dal ministro dell’interno Matteo Salvini.
Dal 1° di febbraio non ci sarà più nessun sostegno psicologico gratis da parte di professionisti per i migranti. Questo in realtà più che una marchetta ai finti profughi era una marchetta a professionisti e associazioni ‘no profit’.
Dal primo aprile arriverà lo stop anche al servizio di orientamento all’impiego, visto che la maggior parte dei richiedenti asilo dovranno tornare a casa, non certo stabilirsi in Italia in generale e Trentino in particolare.
Dal primo febbraio quindi la giunta provinciale, dopo i tagli del servizio dei corsi di italiano per i profughi dal 1 gennaio, ha deciso di eliminare anche il “cronoprogramma, il servizio preventivo di assistenza psicologica , limitandolo a quei casi di migranti ospiti di strutture collettive, come la residenza Fersina, e a soggetti affetti da un’effettiva patologia in atto.
Con l’ iniziativa non concorda però l’Ordine degli assistenti sociali. E’ ovvio: meno soldi per loro.
La Rizzi ritiene il lavoro di assistenza psicologica fondamentale al fine di evitare disagi sociali e sanitari, trattandosi di soggetti che hanno in molti casi subito traumi psicologici: in pratica, l’ammissione che importiamo malati di mente?
Ma questo si risolve non importandoli e rimandandoli a casa. Non coccolandoli qui da noi.
La sua preoccupazione è che questo possa gravare in maniera significativa sul lavoro degli stessi assistenti sociali che si troveranno sovraccaricati.
La rappresentante dell’Ordine degli assistenti sociali fa presente l’importanza del lavoro degli specialisti, psicologi e personale sanitario, al fine di fornire assistenza competente.
Sui tagli ci sono anche le preoccupazioni dei sindacati che lanciano l’allarme sul futuro dei lavoratori dell’accoglienza in Trentino.
Da qui al 2020 infatti si prevedono 140 esuberi tra il personale delle cooperative che si occupano di accoglienza.
Questo anche a conferma che il sistema di accoglienza era solo un grande business, altro che volontariato.
Ricordiamo anche che saranno ridimensionati e poi chiusi i centri di accoglienza Fersina e Brennero ubicati a Trento. Mentre quello di Marco sta per essere chiuso per ritornare di pertinenza della protezione civile trentina
Le spese giornaliere per i richiedenti asilo saranno portate inoltre da 35 euro giornalieri a 23 euro di media.