Ennesimo senzatetto morto a Roma per il freddo. Il corpo di un senza fissa dimora è stato trovato oggi nel Parco della Resistenza.
Lunedì mattina un altro senzatetto è stato trovato morto in un’area verde alle spalle di una edicola nella Capitale. Anche in quel caso si ipotizza un decesso per cause naturali legato al freddo. E nei giorni precedenti un uomo era morto carbonizzato a causa del un braciere utilizzato per scaldarsi nel suo rifugio di fortuna sul Tevere e un altro era stato trovato privo di vita sempre sugli argini del fiume.
Questo solo a Roma, dove la Caritas si pappa tutte le monetine. Per aiutare i poveri, dicono. Ma i poveri muoiono di freddo, mentre i vescovi parlano e mangiano. Troppo, in entrambi i casi.
“E’ un ‘umiliazione, è inaccettabile a partire da me che ci possano essere a Roma ancora situazioni simili”, afferma il direttore della Caritas di Roma, don Benoni Ambarus. Che evidentemente, in questi anni, ha fatto cattivo uso delle monetine. E dell’8 per mille.
Un Paese dove muoiono di freddo senzatetto, non può permettersi di accogliere. Deve rimandare a casa quelli stranieri, e dare casa a quelli italiani.
Se abbiamo ospitato 200mila fancazzisti in hotel, possiamo dare una seconda occasione a 20mila italiani disperati.
A furia di morire finiranno bene sti senza tetto