Il piano di Bergoglio per riempirci di immigrati: 100 case ai profughi, italiani esclusi

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ACCADE A TRENTO, PER OVVIARE AI TAGLI LEGHISTI AL BUSINESS DELL’ACCOGLIENZA

Niente più privilegi per i presunti profughi in Trentino.

Stop ai corsi gratis di italiano. Il primo passo del dimezzamento del progetto di accoglienza dei richiedenti asilo deciso dalla giunta Fugatti passa da qui.

La tabella di marcia definita dall’esecutivo a trazione Lega è la seguente: da gennaio stop ai corsi gratuiti di lingua, da febbraio niente più psicologi gratis, servizio che sarà garantito solo alle sole strutture collettive e solo in caso di effettivo bisogno (pericolo per la collettività).

Poi, da aprile chiuderà il servizio di orientamento al lavoro (devono tornare a casa, non sostituire i nostri lavoratori) ed entro lo stesso mese dovranno essere ridotti del 30% gli appartamenti destinati ai richiedenti asilo sul territorio, la base di quel modello di accoglienza diffusa che era stato costruito – tra tante resistenze popolari – nella passata legislatura dalla giunta di centrosinistra autonomista.

La nuova giunta invece, fedele alle promesse fatte in campagna elettorale, si adegua al taglio delle risorse da parte del governo nazionale, che ha abbassato a 19-26 euro al giorno la spesa per ogni presunto profugo.

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Alla Residenza Fersina venivano svolti da insegnanti dalle cooperative Samuele e Fili. Fino allo scorso agosto erano obbligatori per tutti gli ospiti per due ore al giorno, quattro giorni a settimana. A spese dei contribuenti.

«Venivano organizzati gruppi classe a seconda del livello di conoscenza, dal più basso per analfabeti e semianalfabeti», spiega Paolo Facinelli, responsabile della Residenza Fersina e direttore della cooperativa Kaleidoscopio. Analfabeti che ci pagheranno le pensioni.

Attualmente sono circa 200 i finti profughi alla Fersina, quasi tutti provenienti da Paesi africani, una buona parte dei quali è ospite da oltre un anno, in attesa di conoscere l’esito della propria domanda di asilo: che col decreto Salvini sarà, ovviamente, negativo.

A fine mese scade la proroga concessa dalla Provincia alla Kaleidoscopio, da febbraio subentrerà (questa è l’indicazione) la Croce Rossa.

Qualche Comune PD – Trento in prima fila – ha già detto di voler agire in controtendenza rispetto alle scelte della Provincia, a partire proprio dal supporto ai corsi di italiano: «Metteremo a disposizione spazi e se serve coordinamento», ha ribadito pochi giorni fa il sindaco PD Alessandro Andreatta. Un asse che coinvolge anche la Diocesi, che sta preparando un piano insieme al famigerato Centro Astalli che metterà a disposizione un centinaio di alloggi in più: quelli che non ci sono per gli italiani!

E piani simili sembra siano in corso in tutta Italia. La Chiesa di Bergoglio lavora per de-italianizzare l’Italia.

Ma ormai, la pacchia è finita.




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