Sono in Italia da pochi mesi e subito hanno preso servizio alla procura milanese, dopo un accordo firmato a novembre con una cooperativa sociale.
Al momento ricopriranno le mansioni di commessi e fattorini.
Atti della procura affidati a clandestini – perché questo sono, visto che hanno la famigerata ‘protezione umanitari’ in scadenza dopo il decreto Salvini – di cui si sa poco o nulla.
Non parlano nemmeno l’italiano.
Un esperimento di sostituzione etnica già avviato in altre amministrazioni, tra le quali Torino, che dimostra come i tribunali siano pieni di magistrati rossi pro-immigrazione. Il che pone seri problemi all’imparzialità degli stessi.
Il loro incarico durerà per il momento tre mesi, se l’esperimento andrà bene – dicono – si amplieranno le possibilità e il periodo di permanenza. Attualmente, quelli che sono in procura, provengono tutti da centri di accoglienza di Milano.
E’ per questo che non vogliono il decreto Salvini: perché taglia i finanziamenti per queste oscenità.
Va benissimo.
Fra poco in italiozia chiuderanno le cartiere e le acciaierie.
Nuovi, buoni e bravi disoccupati crescono.
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