Sindaco difende “t**ie” di Ormea da Salvini: “Profughi si sono INSERITI”

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Querelle delirante dal Piemonte

«A Ormea i rifugiati sono una risorsa (ha detto il signor sindaco) lo possono testimoniare alcune troie del posto che fino ad ora hanno usufruito di queste risorse». Questo si legge su un cartello consegnato a Salvini. Che ha sorriso. Dramma, sessismo, razzismo e tutti gli -ismi del mondo.

Il video risale a novembre 2016, quando Salvini arrivò al mercato di Mondovì per un appuntamento elettorale.

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A consegnare il foglio a Salvini è stato un militante della Lega, anch’egli ormeese, in evidente polemica con le decisioni del sindaco Giorgio Ferraris in materia di immigrazione.

Il Comune si sta già muovendo: «Stiamo valutando azioni legali, nonché ogni altra iniziativa volta alla tutela dei nostri concittadini, uomini e donne, che sono stati pesantemente insultati e denigrati – ha detto al Secolo XIX Serenella Omero, avvocato e consigliere comunale di Ormea – Continuiamo a difendere quanto abbiamo fatto e continueremo a fare nell’accoglienza dei richiedenti asilo».

Quella dei migranti a Ormea è una vicenda dal passato tortuoso: tutto era iniziato quasi quattro anni fa, quando alla notizia dell’arrivo di 30 migranti si era scatenato il panico: il paese, che conta 1.600 anime, era così finito sulle cronache nazionali per le barricate che avevano promesso di alzare gli abitanti, disposti a organizzare una colletta per dare a un albergatore del posto i cinquantamila euro che altrimenti avrebbe ricevuto dallo Stato per ospitare i profughi.

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Ma il tempo ha dato ragione al sindaco Ferraris: l’esperimento di inserimento dei migranti sotto la tutela del Comune ha funzionato senza intoppi e adesso i ragazzi ospiti nel ricovero del paese sono a tutti gli effetti parte integrante della comunità cittadina.

Appunto, aveva ragione Salvini, si sono ‘inseriti’.

Ps. Al di là della battuta del ragazzo, ha ragione. Le vere ‘troie’ sono quelli che hanno fatto soldi riempiendo l’Italia di giovani maschi africani in fuga da guerre inesistenti.