Scontro nella Chiesa. Monsignor Negri si schiera con Salvini e contro i sindaci scafisti.
Il vescovo emerito di Ferrara accusa: “La Costituzione italiana e una prassi consolidata fanno sì che non si possa tirare fuori l’obiezione di coscienza di fronte a tutto in chiave politica, soprattutto in particolare di fronte a disposizioni amministrative di un governo e magari dagli stessi che l’hanno finora negata proprio lì dove era invece legittima e doverosa. Il diritto all’obiezione va difeso quando sono messi in crisi principi fondamentali”. E, comunque, l’obiezione non vale in caso di violazione della legge.
“Quei sindaci che usano dell’obiezione di coscienza – volutamente come strumento politico – nei confronti di legittimi interventi di autorità superiori o pari, abusano del concetto”.
“Conosco e stimo sinceramente Bagnasco – ha poi spiegato il monsignore – , dico solo che io non mi sarei spinto così lontano in quella “strada” così tecnica. Il tema della sicurezza è un problema del dialogo fra le forze laiche che partecipano alla vita sociale”.
E’ tempo di dare a Cesare quel che di Cesare. O Cesare si incazzerà.
Se continua così gli faranno cambiare cognome per il suo palese razzismo.
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