E’ la scusa che le Ong utilizzano, ancora in queste ore, quando rifiutano la consegna dei clandestini alla guardia costiera libica.
Reclusi, dicono. Ma ecco cosa dissero i sedicenti profughi in fuga dalle torture, quando nei mesi pre-Salvini e prima della chiusura del centro di Cona, si rivoltarono contro l’accoglienza insoddisfacente:
In Libia erano liberi. Stavano meglio. E quindi, le torture e la reclusione?