Pacchia finita, Salvini taglia corsi di ballo per clandestini

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La pacchia è finita. Dopo aver varato il decreto che riduce ai minimi termini il business dell’accoglienza, inaugurato una stagione all’insegna di sgomberi e ruspe, ora è il tempo delle marchette.

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Il Garante dei detenuti del Lazio, tal Stefano Anastasia, ha fatto sapere che il Viminale ha negato l’autorizzazione per un evento che prevedeva balli di gruppo all’interno dell’ex Cie ora Cpr di Ponte Galeria alla periferia di Roma. Balli di gruppo per i clandestini, come se fossero su una nave delle Ong.

“Spiace che il ministero dell’Interno non abbia autorizzato lo svolgimento di un’attività di balli di gruppo all’interno del Centro di permanenza per il rimpatrio di Ponte Galeria, a Roma – spiega Anastasia – Si tratta di un progetto proposto dal Cemea del Lazio nell’ambito di un bando pubblico promosso da questo ufficio per alleviare le condizioni di solitudine e di sofferenza nei luoghi di privazione della libertà della regione Lazio nel corso delle festività natalizie e di fine anno”. Un’attività del tutto simile lo scorso anno era stata autorizzata e aveva visto la partecipazione di circa quindici donne ospiti del Cpr, senza che questo rappresentasse un precedente problematico. Il Garante sottolinea poi come proprio il Decreto Sicurezza, prolungando i tempi di detenzione nei Cpr, sottolinei “la necessità di un’offerta di attività culturali, ricreative e di assistenza, senza le quali facilmente quella forma di privazione della libertà può risolversi in un trattamento inumano e degradante”.

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Devono tornare a casa, non ballare. Non devono avere contatti con esterni, tantomeno strani personaggi di associazioni.

A raccogliere la “denuncia” non potevano che essere Marta Bonafoni, Paolo Ciani e Alessandro Capriccioli, rispettivamente capogruppo alla Regione Lazio della Lista Civica Zingaretti, di Centro Solidale e di +Europa, che dall’inizio della legislatura sono impegnati in un’attività congiunta contro gli italiani: “Appare incomprensibile, a maggior ragione dopo il prolungamento del tempo di trattenimento nei centri per il rimpatrio previsto del decreto sicurezza, che agli ospiti venga negata un’iniziativa ricreativa del tutto inoffensiva e priva di rischi, che potrebbe dare un minimo di conforto a persone che versano in una situazione quantomeno delicata, se non in condizioni di grave prostrazione. – si legge nella nota –  Ci auguriamo vivamente  che il ministero riconsideri la sua decisione: in caso contrario dovremmo concludere che la funzione dei Cpr abbia assunto, nella sostanza, un carattere repressivo che poco ha a che fare con le esigenze di identificazione e rimpatrio dei loro ospiti”.

Non abbiamo risorse da dedicare a balli di gruppo per pericolosi clandestini. Ma questa pare essere la nuova emergenza della cosiddetta sinistra.




2 pensieri su “Pacchia finita, Salvini taglia corsi di ballo per clandestini”

  1. Se ritengono che i tempi di trattenimento sono lunghi nessuno vieta loro di tornarsene subito al loro paese di appartenenza.
    Facessero una petizione ai loro governanti di appartenenza,così risolverebbero il problema e ritornerebbero a divertirsi nei oro luoghi e con i propri familiari e amici abbandonati.

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