“Cacciateli!”: le siriane chiedono a Europa di rimandare indietro i mariti

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Le donne siriane si lamentano che non ci sono abbastanza uomini per ricostruire il Paese e chiedono all’Europa e ad altri paesi occidentali che hanno assorbito i loro giovani uomini di “cacciarli” e rimandarli a casa.

Il giornalista dell’emittente pubblica svedese SVT Johan-Mathias Sommarström si è recato a Damasco, in Siria, e ha parlato con alcuni studenti dell’Università di Damasco, il 70 per cento dei quali sono donne.

“Guardati intorno, vedi solo donne. L’università, per la strada, nei caffè, solo donne “, hanno detto le studentesse Safaa e Sheima a Sommarström.

Un’altra studentessa, Lina, fa notare lo squilibrio di genere della popolazione del paese, mandando in frantumi l’illusione liberale che le ondate migratorie del 2015 fossero composte da donne e bambini in fuga dalla guerra. Niente di più falso: e non parliamo dell’Africa, da cui sono ‘fuggigi’ il 90% di giovani maschi.

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Per risolvere il problema, secondo le studentesse, il governo siriano dovrebbe emettere un’amnistia per gli uomini che hanno lasciato il paese per evitare il servizio militare in modo che possano aiutare a ricostruire il paese, puntando il dito contro le nazioni occidentali che hanno attirato i giovani maschi siriani.

“La soluzione è metterli riportarli in Siria, dove possono ricominciare a costruire il paese”, ha detto Lina.

Chi è che fugge dalla guerra lasciando a casa mamme, fidanzate, moglie e figli? Criminali. Ecco chi è arrivato in Europa.

Prima che il conflitto iniziasse otto anni fa, poco più del quattro per cento delle famiglie in Siria erano guidate economicamente da donne; ora, la cifra è di oltre il 22 per cento: figli senza padre, famiglie più povere. Perché i loro padri sono in Europa a farsi mantenere.

Quella siriana è sempre stata una guerra nata per generare l’emigrazione islamica verso l’Europa. Non per nulla l’hanno finanziata Qatar e Arabia Saudita.