Prepararsi a deflagrazione Tunisia: urge blocco navale

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Consigliamo il governo italiano di preparare un piano per un blocco navale della Tunisia. Si rischia il ripetersi del 2011.

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Un centinaio di giovani attivisti ha sfilato in serata a Tunisi per protestare contro il carovita e la marginalizzazione delle regioni dell’interno del Paese.

Tra gli slogan i manifestanti hanno urlato “basta!” e “il popolo vuole la caduta del regime”. Intanto a Kasserine nel tardo pomeriggio sono ripresi gli scontri tra giovani disoccupati e forze dell’ordine, come nella serata di ieri in seguito alla morte del reporter precario Abderrazak Zorgui, immolatosi con il fuoco per protestare contro il governo e la marginalizzazione del governatorato di Kasserine.

Così iniziarono le rivolte che diedero inizio alla rivoluzione tunisina – sedicente primavera araba – che portò in Italia decine di migliaia di clandestini tunisini.

Il sindacato nazionale giornalisti tunisini (Snjt) a seguito della notizia della morte del giovane corrispondente ha annunciato oggi in un comunicato uno sciopero generale della categoria per il 14 gennaio 2019, data fortemente simbolica, ad otto anni esatti dalla fuga del presidente deposto Ben Ali dal Paese che ha dato il via alle sedicenti ‘primavere arabe’.

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Ora sono daccapo. La pressione demografica di giovani senza prospettive porta a questo, e per questo il governo tunisino utilizza la valvola di sfogo dell’emigrazione clandestina.

Paradossalmente, la Libia è sia il problema maggiore – perché se aperta significa centinaia di migliaia di clandestini l’anno – ma anche il più semplice da risolvere, nel senso che non avendo una popolazione locale che vuole emigrare, il tutto si risolve nel controllare che non partano i clandestini di altri Paesi. Il che, per un governo, è semplice da fare.

Se la Tunisia esplode sarà un grosso problema. Per questo dobbiamo prepararci al peggio. Visto che, sicuramente, dietro queste ‘rivolte’ ci sono sempre i soliti noti.

Non è strano che diverse ong stiano proprio in questi giorni tornando in zona?

E ricordiamo che si tratterebbe di migliaia di detenuti, estremisti islamici e diversi terroristi.




2 pensieri su “Prepararsi a deflagrazione Tunisia: urge blocco navale”

  1. NON E UNA NOVITÀ PERCHE DA SEMPRE ” CHI FUGGE SA DA CHE COSA FUGGE MA NON SA CHE COSA TROVA ” SI SA CHE DA TUTTO IL MONDO IL 90% CHE ACCOGLIE IL PD BUONISTI SX SONO CRIMINALI SENZA SCRUPOLI E CONTINUERANNO AD ARRIVARE RIFIUTI E NESSUNO LI FERMERÀ COME I FAMIGERATI CORRIDOI UMANITARI DI SALVINI.

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