Attimi di paura l’altra sera a Lecchiore, Imperia, per l’assalto di un branco di nigeriani ad un bus.

Il gruppo di giovani nigeriani, circa 50, tra i quali donne e bambini, aveva partecipato a una festa organizzata da un connazionale a Lecchiore, paese nell’entroterra di Imperia.

In seguito, per fare ritorno a Imperia hanno assaltato un bus.

Al momento dell’arrivo del mezzo sono iniziati i disordini: non entravano tutti sul bus, e così, hanno cominciato a colpire i vetri del mezzo, rompendoli, e devastando gli interni.

Temendo per la sua incolumità, l’autista è sceso dall’autobus e si è allontanato, portando con sé le chiavi e chiamando i Carabinieri.

All’arrivo delle forze dell’ordine il gruppo di facinorosi si era dileguato. I Carabinieri hanno quindi scortato l’autista, preoccupato per la sua sicurezza, fino a Imperia.

Questi sono i nigeriani – decine di migliaia – che il Pd ha scaricato in Italia in questi anni.

L’episodio testimonia il fatto che il nostro personale è alla mercé di tutti– afferma il presidente della società trasporti -L’autista ha fatto bene a allontanarsi dal mezzo portando con sé le chiavi e chiamando i Carabinieri.

Purtroppo sugli autobus di quella linea, che percorre l’entroterra, non ci sono telecamere, al contrario di quelli della linea Andora-Ventimiglia. Al momento non possiamo permetterci la spesa, ma pensiamo di introdurle appena saremo a regime.

L’autista si è trovato dentro una situazione molto difficile da gestire – continua – Vista la ridotta capienza del bus (20 posti) e la presenza di circa 50 persone, aveva comunicato ai presenti di essere disposto a fare una corsa in più per riuscire a portare tutti a destinazione. Alcuni, però, alterati dall’alcol, hanno iniziato a dare in escandescenze e hanno rotto i finestrini, ammaccato le porte.

Il carrozziere farà una verifica della condizione del bus per quantificare i danni, ma nel frattempo non si può usare. Oltre al danno economico, quindi, non possiamo utilizzare un mezzo.

Al momento i Carabinieri stanno svolgendo le opportune verifiche e anche noi attendiamo di saperne di più per capire chi sono i responsabili. Non possiamo permetteci di mettere a repentaglio la sicurezza dei nostri autisti”.

Non è un caso: