Don Morselli: “Gesù non era un migrante”

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Don Alfredo Morselli non è d’accordo con chiesa di Bergoglio e Biancalani.

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“Cristo era un perseguitato, più simile ad Asia Bibi oppure ai cattolici traditi e svenduti al governo cinese, piuttosto che ai migranti a cui si vorrebbero concedere tutti i diritti…”.

Cosa pensa della presenza delle barche dei migranti nei cosiddetti “presepi buonisti”?

“Per il credo anticristico, la religione non riguarda più Gesù in sè, così com’è, il Dio Bambino. Dato che i Vangeli dell’infanzia sono ormai ritenuti un mito e che non possiamo conoscere il Gesù storico, anzi, si pensa che ciò farebbe male alla fede, non rimane che il “Gesù secondo me”, dove ognuno si sbizzarrisce. C’erano tanti poveri ai tempi di San Francesco, tanti lebbrosi ed emarginati, ma il Santo, nel suo presepe, ha messo Gesù al centro. ‘Dai campi del ciel discese l’amor’ per infiammare i cuori di una carità verso tutti. Non solo nei confronti di una categoria”.

Accogliere tutti è un diritto assoluto non derogabile?

“Posto il principio di solidarietà, rimane compito della legittima Autorità legiferare sul modo concreto di realizzare detto principio. La legge regolata dalla prudenza considera e armonizza tanti fattori, con circospezione, memoria e sagacia, alla ricerca del ‘giusto mezzo’. È il vero discernimento, di cui tanto si parla oggi, che è invece fuori luogo per altre questioni di morale, come per per giustificare il peccato. Lo stesso discernimento che viene bandito come la peste quando si parla di migranti”.

Si è da poco concluso il Sinodo dei vescovi sui giovani. Il prossimo si terrà in Amazzonia, dove dovrebbe essere affrontata la questione dei “viri probati”. Cosa ne pensa?

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“Penso che hanno fatto santi Paolo VI e Giovanni Paolo II, salvo poi gettare in fondo alla loro tomba i meravigliosi documenti che portano la loro firma sul celibato sacerdotale. Ma che cosa potranno mai dire i prelati delle lobby gay sul celibato?”.

Cosa ne pensa dello scontro tra un pezzo della Chiesa cattolica e il ministro Salvini?

“Questo pezzo di Chiesa non sopporta la dottrina sociale; Matteo Salvini, senza procedere con beatificazioni di sorta, è quello che, in questo momento, si avvicina di più a questa. Un assunto che per alcuni rappresenta un rimorso, che li rode dentro. Le reazioni, del resto, sono emotive e senza uno straccio di argomento “.

Cosa si sente di dire, in vista della Natività, ai tanti cristiani perseguitati costretti a subire violenze nel mondo?

“Direi che come non c’era posto per Gesù nell’albergo, non c’è posto per Asia Bibi in Vaticano”.

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3 pensieri su “Don Morselli: “Gesù non era un migrante””

  1. Gesù o meglio Jawue era uno dei tanti elohim a cui era stata affidata la famiglia di Giacobbe.
    La bibbia non parla di Dio e non si rivolge a noi ma ai discendenti della famiglia di Israele. Quindi neanche a tutti gli ebrei.
    Poi possiamo parlare di Caino che ha ucciso Abele.
    Ma se al tempo c’erano solo Adamo ed Eva con i figli Caino e Abele, perché quando Dio caccia Caino quest’ultimo dice che “la fuori lo uccideranno” ?
    Chi lo uccide se ci sono solo Adamo, Eva e Caino?
    La bibbia va letta e non ascoltata da teologi che la usano a loro piacimento.

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