La pacchia sembra finita anche per i giornali finanziati con i soldi dei contribuenti.
La maggioranza ha depositato un testo chiaro.
Cancellato il contributo a Radio radicale, che tanto potrà sempre rivolgersi a Soros.
Il meccanismo previsto dà comunque tempo: nel 2019 -20%, nel 2020 -50%, nel 2021 -75%, fine nel 2022.
A subire le conseguenze subito sono almeno 24 giornali che, ad oggi, si mantengono unicamente con i vostri soldi, tra cui spicca l’Avvenire:
I fondi pubblici per l’editoria dovevano servire a garantire il pluralismo, erano diventati, invece, una mangiatoia per i soliti noti.
Ci sarebbe un modo di garantire il pluralismo e l’autonomia, legato al numero di lettori e non al numero di conoscenze politiche. Ad esempio, imporre a chi monopolizza la raccolta pubblicitaria internet di fare pubblicità ovunque, indipendentemente dalle idee politiche che il giornale/blog/sito diffonde.
Ogni riferimento a Google è puramente voluto. E’ questa la vera emergenza, le multinazionali che strozzano il mercato: sono corporazioni che minacciano la democrazia.
STRONZATA ASTRALE se non si azzerano anche le offerte a RAI ,ANPI & altre 100.000 associazioni del menga !!