Espulsioni: Ong di Soros minaccia “valanga di ricorsi”

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I giornalisti dimostrano di non capire nulla:

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Il ministero dell’Interno frena sulle espulsioni degli immigrati regolari dal circuito dell’accoglienza. Dopo l’approvazione della legge Salvini, che revoca l’ospitalità nei centri ai titolari di protezione umanitaria, i prefetti hanno “preso tempo” col Viminale chiedendo di conoscere le condizioni dei migranti in lista di uscita. Nei prossimi giorni è prevista una circolare alle prefetture per la gestione delle nuove norme restrittive.

Come riporta La Repubblica, sono 10mila i migranti espulsi da Cas e Cara negli ultimi due mesi. Ammontano a 12.500 invece quelli che hanno visto negarsi la richiesta d’asilo nello stesso periodo, mentre soltanto al 5% degli immigrati è stata concessa la protezione umanitaria. Tutte domande che, riferiscono gli avvocati dell’Asgi, potrebbero portare a un’ondata di ricorsi in quanto presentate prima dell’entrata in vigore della nuova legge.

La preoccupazione dei prefetti è che le città italiane possano riempirsi di individui e famiglie senza fissa dimora, con Caritas e associazioni di volontariato incapaci di far fronte all’ingente domanda di vitto e alloggio per senzatetto. I migranti respinti sarebbero in teoria destinati al rimpatrio nel loro Paese d’origine, ma nella pratica mancano gli accordi e si rischia di alimentare la platea dei clandestini.

L’articolo mischia situazioni diverse.

I rimpatri non c’entrano nulla con la questione dei sedicenti profughi ai quali il PD ha dato la ‘protezione umanitaria’ e che d’ora in poi non potranno più essere inseriti nel famigerato SPRAR.

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Perché il decreto non è – purtroppo – retroattivo, quindi anche se escono dagli SPRAR non perdono il permessino. Solo una volta scaduto possono essere espulsi.

Quanto ai richiedenti asilo che ormai vedono respinta la richiesta perché non c’è più il PD e i nigeriani non fuggono dalla guerra, l’associazione finanziata da Soros può anche minacciare ricorsi, ma dovranno pagarseli, perché il decreto ha cancellato la norma che li metteva a carico dei contribuenti.

Quindi, quelli che nei prossimi mesi perderanno il permessino umanitario (100mila entro il 2019) saranno da espellere. E se i loro Paesi non li vogliono, se li prenderanno lo stesso: Salvini si gioca tutto su questo.

Ma questo non ha nulla a che vedere con quelli che il permessino ancora ce l’hanno e che rimarranno negli SPRAR fino a scadenza.

Ps. Fosse per noi il decreto sarebbe retroattivo, non solo per la permanenza negli SPRAR dei nigeriani con il permesso umanitario, ma anche per la revoca del permesso stesso: perché ogni giorno che passa con un nigeriano-pakistano-bengalese con il permesso umanitario in hotel o in Italia è un giorno di vergogna.

Ma non viviamo in un mondo perfetto e non siamo tanto stupidi da non accontentarci quando, fino a ieri, sbarcano a botte di milel al giorno e venivano subito piazzati in hotel. Quindi ci accontentiamo che escano un po’ per volta nei prossimi mesi.




2 pensieri su “Espulsioni: Ong di Soros minaccia “valanga di ricorsi””

  1. LI DEVONO RIMPATRIARE ANCHE CON PERMESSO NON SCADUTO MA QUALE IL PROBLEMA APPENA USCITI DALLE COOP SUBITO RIMPATRI..MINCHIA NON SI CAPISCE

  2. Si capisce….si capisce,,,,,Indiano….

    Abbiamo bastardi inoculati nel più profondo……

    Ancora ci giri intorno….per renderti conto?

I commenti sono chiusi.