La democrazia diretta? Uno vale uno? Non per Roberto Fico che, testuale, “se ne frega” di quello che pensano gli elettori.
Intervistato da Lucia Annunziata su Rai3, la nuova presidenta della Camera attacca al cuore la democrazia: “Se devo muovermi ogni settimana in conseguenza del sondaggio, non faccio politica, faccio altro”, dice a ‘In mezz’ora in più’ l’ex grillino. “Se il sondaggio dice che l’accoglienza dei migranti non ‘tira’ più, io me ne frego del sondaggio. Perché so che c’è un fenomeno che va governato, non posso cambiare le mie politiche in base a un sondaggio”, aggiunge. “Se il sondaggio cambia me, perdo tutto, perdo la visione e la politica”.
Questa è una visione totalmente distorta della democrazia, dove dovrebbe contare la volontà degli elettori, non le idee degli eletti. In teoria, gli eletti dovrebbero essere meri rappresentanti, quasi ‘inesistenti’ nel fare fluire la volontà del popolo attraverso i meccanismi che creano le leggi. E’ chiaro che Fico non apprezza la democrazia diretta.
E “sui problemi come quello dei migranti non dobbiamo polarizzare il dibattito, né fare propaganda, oltre a usare un linguaggio appropriato”. Ecco perché invece di “sovranismo”, il presidente della Camera vorrebbe parlare di “autosufficienza”.
E sul Global Compact: “Dobbiamo firmare il patto globale sulla migrazione – dice – per sederci al tavolo e dire la nostra. Starci è importantissimo”. Tu siediti, noi chiudiamo le frontiere.
Tu te ne freghi del sondaggio e noi ce ne freghiamo di quello che dici tu. In fondo, “me ne frego è il nostro motto”.