E’ finita la pacchia anche per i centri sociali pro-immigrazione tutelati dai governi precedenti.
Colpo al racket delle occupazioni abusive nelle case popolari di Milano.
I Carabinieri hanno arrestato 9 persone, 7 italiani dei centri sociali, 1 colombiano e 1 peruviano, tutti dell’area dell’estrema sinistra milanese, ritenute responsabili di associazione per delinquere finalizzata all’occupazione abusiva di immobili di proprietà pubblica, e di resistenza a pubblico ufficiale.
I militari di Milano hanno eseguito le notifiche in appartamenti di edilizia popolare in zona Giambellino e sequestrato di 9 appartamenti.
“Sono anni che continuo a denunciare una connivenza tra occupazioni abusive e centri sociali. Oggi, finalmente, si è tolto il coperchio alla pentola procedendo con i primi arresti e tutto, anche se era già ovvio, adesso è più chiaro”. Lo ha detto Riccardo de Corato, assessore alla Sicurezza di Regione Lombardia.
“La situazione era già chiara da tempo: bastava entrare nei quartieri popolari Lorenteggio-Giambellino per vedere scritte che inneggiavano all’occupazione. Ora aspettiamo un identico intervento anche in zone come quelle di via Gola (zona Navigli), in via Tracia (zona San Siro), via Bolla (zona Gallaratese) luoghi nei quali i centri sociali la fanno da padroni mobilitandosi ogni volta per impedire gli sgomberi. Dalle intercettazioni si capisce che affittavano alloggi. Inutile che ora su internet cerchino di passare dalla parte di poveri benefattori. Abbiano il coraggio di giustificarsi con le oltre 25mila famiglie (italiane ndr…) che da più di 20 anni aspettano l’assegnazione di un alloggio popolare”.
A Milano 9 esponenti dei centri a-sociali favorivano l’occupazione abusiva di alloggi pubblici in cambio di soldi, ma dopo una lunga operazione i @_Carabinieri_ li hanno intercettati e arrestati con l’accusa di associazione a delinquere e resistenza a pubblico ufficiale. pic.twitter.com/caKEtzIGgK
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 13 dicembre 2018
I figli di Stalin maledetti tutti