Stragi islamiche hanno fatto 627 morti in Europa

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Negli ultimi anni si sono avuti in Europa oltre 100 tra attentati e azioni violente di matrice islamica.

Il 70 per cento negli anni compresi tra il 2015 e il 2017: con 627 morti e 5170 feriti: Oltre l’80 per cento sono attacchi individuali, non strutturati. Inoltre, nel 60 per cento dei casi sono state utilizzate armi improprie, improvvisate. Il sintomo che ogni immigrato islamico è un potenziale terrorista. L’ultimo, ieri sera a Strasburgo.

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Il 98 per cento dei terroristi islamici che ha colpito è uomo. Nel triennio 2015-2017, l’84 per cento dei terroristi sono risultati essere immigrati di prima generazione (45 per cento) o di seconda/terza (27 per cento) mentre il 12 per cento immigrati irregolari. Solo nel 6 per cento si trattava di un cittadino convertito all’Islam. Il che non significa che fosse un vero europeo, come dimostrano i casi dei caraibici e africani convertiti che hanno colpito in Inghilterra.

Ma la maggior parte sono figli di immigrati musulmani. Come il ‘francese’ che ha colpito ieri sera, contro un mercatino di Natale a Strasburgo, era nato in Francia. Figlio di immigrati aveva la cittadinanza francese per ius soli. Anche lui era noto ai servizi come ‘fiche S’, ovvero estremista islamica.

Il problema è che sono migliaia. In Francia, i presunti terroristi islamici noti ai servizi sono oltre 20mila: un esercito. In Belgio:

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Belgio, il 20% dei giovani musulmani è in lista terrorismo islamico

Non puoi controllare, ogni giorno, decine di migliaia di musulmani. Non è più un problema di sicurezza, ma demografico. E necessita di una soluzione demografica.

E’ innegabile che una differenza tra l’Italia e gli altri paesi europei è proprio quella di espellere i sospetti terroristi perché non godono della cittadinanza come i cittadini delle ex colonie di Sua Maestà britannica e della République. E Salvini lo sa.

Ma il tempo sta per scadere. Perché, comunque, al diciottesimo anno di età, anche i ‘nostri’ musulmani diventano ‘italiani’. Come lo diventano dopo 10 anni di residenza. Questo è intollerabile. E’ drammaticamente pericoloso. Urge riformare in senso restrittivo la legge sulla Cittadinanza. O il vantaggio attuale svanirà in pochi anni.

In questo, il governo populista arriva appena in tempo. Ma avrà, Salvini, il coraggio di imporre un ritorno il più possibile vicino allo ius sanguinis?