Dovranno essere sostenuti durante tutto il viaggio migratorio: è uno dei capisaldi del patto globale sulle migrazioni firmato a Marrakech da 164 Paesi, ma fortunatamente l’Italia non c’è. E questo è intollerabile per chi aveva deciso di utilizzare l’Italia come ‘hub’ dal quale ripopolare l’intera Europa con giovani maschi afroislamici.
Save the Children, l’ong che con la sua nave finita sotto inchiesta ha traghettato in Italia migliaia di clandestini, ritiene che la sottoscrizione da parte di 164 leader mondiali (quasi tutti leader di Paesi di partenza ovviamente), riuniti oggi a Marrakech per la conferenza intergovernativa delle Nazioni Unite, un’opportunità storica.
“Mai come oggi riteniamo necessario un rafforzamento della cooperazione tra paesi per garantire una efficace ed umana gestione dei fenomeni migratori, in particolare per quanto riguarda le categorie più vulnerabili, inclusi i minori, in particolare se separati dalle proprie famiglie o non accompagnati. È un momento cruciale per l’Italia, paese di transito e destinazione dei flussi migratori verso l’Europa, per avere un ruolo importante nella condivisione di responsabilità a livello globale per perseguire soluzioni umane ed efficaci. Il Governo italiano non può rimanere sulla soglia, mentre la comunità internazionale decide di cooperare. Questo è il momento di agire e per questo confidiamo sul senso di responsabilità del Parlamento”, ha affermato Raffaela Milano, Direttore programmi Italia – Europa di Save the Children.
Il disegno è chiaro. Il Global Compact liberalizza l’immigrazione, eliminando le frontiere. Ma se l’Italia non firma, viene a mancare il punto d’approdo decisivo all’Europa. Per questo è ancora più importante non firmare: è nostra responsabilità resistere in nome della millenaria civiltà europee. Noi siamo, al momento, gli unici difensori della civiltà europea.
E casualmente Raffaella Milano è ebrea, guarda un po’.