Si fa selfie a volto scoperto, genitori islamici: «Ucciditi o lo facciamo noi»

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Invitata ad uccidersi per un selfie mandato al fidanzato. È accaduto a Roma, dove una 17enne musulmana è stata allontanata dalla sua famiglia, accusata ora di maltrattamenti e lesioni.

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Scoperto l’invio di un selfie al fidanzato, il padre ha puntato il coltello contro la figlia, poi insieme alla moglie le ha avvolto un foulard attorno al collo, le ha strappato il telefono dalle mani, e l’ha invitata a farla finita: «Non abbiamo bisogno di una figlia come te. O ti togli la vita da sola, o lo facciamo noi».

La famigliola integrata è del Bangladesh. Viveva in Italia da anni. Igenitori di Shaila volevano che la figlia crescesse secondo usi e costumi del suo Paese, al che non si capisce perché, allora, non ci stiano nel proprio paese.

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«Per loro non posso avere una relazione. Me lo devono scegliere loro con chi devo stare, con chi devo passare il resto della mia vita». Quando è stata sorpresa al telefono alle 3 del mattino con il fidanzato segreto, con cui poteva parlare solo di notte per non essere scoperta, la situazione è degenerata.

I due genitori le hanno tappato la bocca e l’hanno immobilizzata «cingendole un foulard al collo», poi sono cominciati calci e pugni. La madre aveva anche provato a morderla sulla spalla. «Non importa se dovremo andare in carcere», le ha detto il padre. Allora quando lei ha ceduto, i genitori hanno letto i messaggi e controllato le foto, mentre lei è fuggita da casa. In strada è stata intercettata dai carabinieri.

E’ tempo di bloccare i ricongiungimenti familiari.