Pacchia è finita: finti profughi via da hotel con piscina

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Villa con piscina, zona residenziale di Castenedolo, nel bresciano, un lussuoso residence adibito dalla proprietà al business lucroso dell’accoglienza.

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Fino al 30 novembre scorso, nei tre piani dello stabile erano ospitati 25 profughi e richiedenti asilo: l’immobile era stato dato in gestione a una cooperativa, che appunto l’aveva reso un centro d’accoglienza.

Fino al 30 novembre, appunto: poi la pacchia è finita. Da quel giorno la coop “Un Sole per Tutti” ha deciso di rescindere il contratto.

La struttura era aperta e operativa da tre anni, dal 2015.

Con il Decreto Salvini, vengono azzerati i permessi umanitari, vengono ridotti i fondi per le coop che offrono servizi di accoglienza, viene ridimensionato il ruolo dello Sprar, il piano di sostituzione etnica voluto dal Pd.

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E molti immigrati, sapendo che senza il permesso umanitario loro un permesso non ce l’avranno mai, decidono di andarsene: magari in Francia.

Protestano gli affaristi – “Uomini e donne senza un futuro, senza prospettive – spiega Marco Riva al Gdb, portavoce degli albergatori bresciani che hanno trasformato i loro hotel in strutture d’accoglienza – Gente che sa che non esiste più il permesso di soggiorno per motivi umanitari. E a questi si aggiungono quelli che stanno già lavorando, ma che senza il rinnovo del permesso di soggiorno saranno clandestini”.

Sì, lavorano. In piscina. Cosa non ci si inventa pur di continuare a fare affari a spese dei contribuenti italiani: parassiti.

“Oltre a Castenedolo – continua Riva – abbiamo chiuso i centri di Castegnato, Vione, Nuvolento e Poncarale. Siamo passati in poche settimane da 360 a 280 profughi: se ne vanno 20 a settimana, ma non certo in hotel di lusso. Vivono in strada e scappano dalla possibile espulsione. E’ tutta colpa di Salvini e del suo decreto che crea solo clandestini”.

E’ tutta colpa di Salvini se lui non incassa più 35 euro a nigeriano al giorno.




4 pensieri su “Pacchia è finita: finti profughi via da hotel con piscina”

  1. PUO SEMBRARE DRASTICA MA LA SOLUZIONE PER FERMARE QUESTI DISPERATI TROVARE UN ACCORDO CON L’EUROPA PER AIUTARLI NELLE LORO TERRE.

I commenti sono chiusi.